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29 Ottobre 2009 | Eventi live

Ravenna Festival: La peste di Amburgo

Dell’ensemble il Suonar Parlante

A cura di Cinzia Leoni

29 ottobre 2009

Gentili ascoltatori torniamo con voi al Ravenna Festival di questa estate e in particolare alla sezione concertistica “In Templo Domini”. In questo caso il Ravenna Festival ha aperto al pubblico per la prima volta nei suoi vent’anni di programmazione la più antica basilica ravennate, San Giovanni Evangelista, è stato presentato un programma di “Lamenti e testi della Passione nella Germania pre-bachiana”, dal titolo La peste di Amburgo.

Due parole sul contesto storico. Tra il 1663 e il 1668, l’Europa è attraversata da un’epidemia di peste che nel primo anno di contagio provoca, solo ad Amburgo, la morte di circa 20.000 persone. In questa città vive il compositore Matthias Weckmann, intimo amico del grande compositore barocco Dieterich Buxtehude, del quale si ricordano quest’anno i 300 anni dalla morte. Sconvolto, e per conservare memoria della terribile pestilenza, Weckmann compone il Lamento Wie liegt die Stadt so wüste (Come è solitaria la città). È da qui che parte l’idea del programma presentato dall’ensemble Il suonar parlante diretto da Vittorio Ghielmi, che esplora uno dei generi vocali più praticati del secolo XVII – il Lamento appunto.

Alla composizione di Weckmann si accostano, tra gli altri, il Lamento sulle piaghe del Cristo morto O traurigkeit, o Herzelied (Qual tristezza, qual dolore) di Christian Geist, di Buxtehude il Klage Lied, ovvero il lamento in morte del padre, e il Lamento Ich habe Lust abzuscheiden (Ho desiderio di dipartire); e ancora, il Lamento Ach, dass ich Wassers gnug hätte (Avesse il mio capo abbastanza lacrime) di Johann Christoph Bach, cugino del grande Johann Sebastian del quale verranno eseguiti “alle viole” alcuni Corali sul tema della Passione.

A esplorare questo intenso lato della spiritualità germanica, troviamo l’ensemble Il suonar parlante: una formazione che si fonda sulla decennale collaborazione di tre solisti di viola Rodney Prada, Cristiano Contadin e  Vittorio Ghielmi, e che deve il proprio nome a un’espressione creata da Niccolò Paganini e riferita a una tecnica di emissione sonora per mezzo della quale gli strumenti musicali possono imitare la voce umana. Al “Suonar parlante” si affiancano numerosi musicisti di rilievo: Fahmi Alqhai (viola da gamba), Lorenzo Ghirlanda (trombone), Lorenzo Ghielmi (organo), Riccardo Minasi (violino). Margret Koell (arpa), Elisabeth Seitz (hackbrett: una sorta di salterio con corde di metallo). Le voci sono quelle della poliedrica soprano Graciela Gibelli, attiva sia nella musica antica sia nel jazz e nel rock, del mezzosoprano Franziska Gottwald, e del basso Gianluca Buratto.

 

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