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28 Ottobre 2022 | Eventi live

Speciale 900 Fest | Il decennio dell’antifascismo e la letteratura impegnata

Alfonso Berardinelli racconta come negli anni ’30 del Novecento cambiano radicalmente identità, vocazione e funzione di scrittori e intellettuali

Piera Raimondi

“Nel decennio ’30 del Novecento non vi fu intellettuale e scrittore che si fosse sentito estraneo a quanto accadeva nella società e nella politica. Di fronte alla prolungata disoccupazione di massa, alla povertà che incombeva su tutti gli strati sociali e proletarizzava la piccola borghesia; di fronte e dittatori come Mussolini, Stalin e Hitler; artisti e pensatori erano di fatto coinvolti come chiunque altro. Il tipo stesso dello scrittore cambia allora radicalmente, cambia la sua identità e la sua posizione sociale e con queste cambia anche il modo di considerarae la propria funzione, la propria vocazione”.

La lezione di Alfonso Berardinelli si è tenuta il 28 ottobre, nel corso della terza e ultima giornata di 900 Fest.

Alfonso Berardinelli, critico letterario e saggista italiano, collaboratore di vari quotidiani italiani (Avvenire, Il Sole 24 Ore e Il Foglio). Nel 1985, insieme a Piergiorgio Bellocchio, ha fondato e diretto la rivista di critica Diario. Dal 1983 ha insegnato Letteratura contemporanea presso l’Università di Venezia. Si è polemicamente dimesso nel 1995, in aperta critica con il sistema corporativo della cultura in Italia. Vive a Roma.
Ha vinto il Premio Viareggio nel 2002, nella sezione Saggistica, il Premio Napoli e il Premio Cardarelli per la critica letteraria nel 2008.

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