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8 Maggio 2014 | Archivio / Attualità

Salute. Avastin e Lucentis, nessuna differenza tra i 2 farmaci.

Lo conferma il nuovo studio commissionato dalla Regione

A cura di Piera Raimondi Cominesi

Non c’è differenza dal punto di vista della sicurezza tra i due farmaci Avastin e Lucentis nell’utilizzo per la cura della maculopatia retinica. E’ questa la conclusione di uno studio di revisione della letteratura scientifica (costato 12mila euro), commissionato dalla Regione Emilia-Romagna a Cochrane, il più autorevole organismo non-profit internazionale indipendente in quest’ambito sanitario. 

Sensibilmente diverso invece è il costo: oggi quello di Avastin per dose utilizzata è di 16 euro, a fronte dei 630 euro di Lucentis, costo peraltro sensibilmente diminuito in questi ultimi due anni. 

Per questi farmaci, le due aziende produttrici a fine febbraio sono state multate dall’Antitrust con una sanzione di 180 milioni di euro, con l’accusa di fare cartello per imporre sul mercato quello più costoso, il Lucentis. La Regione stima che se tutti i pazienti fossero stati trattati con il solo Lucentis avrebbe speso circa 25 milioni di euro in più l’anno.
Fin dal 2009, la Regione aveva autorizzato gli ospedali del Servizio sanitario, in base alle evidenze di studi scientifici indipendenti già allora disponibili, a utilizzare comunque Avastin, farmaco non autorizzato dall’Aifa (Agenzia italiana del farmaco), ma di comprovata efficacia. Nel febbraio 2012, in seguito alla nota dell’Aifa rispondeva alla nota regionale del 2011 affermando che “un’ulteriore estensione dell’uso off label di Avastin non appare legittimo”, la Regione decide di sospendere l’uso di Avastin per il tempo necessario a effettuare il confronto tecnico scientifico con AIFA. Nello scorso aprile viene inviata ad Aifa un’ulterore richiesta di adottare un provvedimento che consenta l’inserimento di Avastin nella lista dei farmaci di uso consolidato.

Ci parla degli esiti dello studio Cochrane l’assessore alle Politiche della Salute, Carlo Lusenti:

Intervista Carlo Lusenti

Secondo una recente stima della Regione, ogni milione di euro speso in più ogni anno per l’obbligo di utilizzare Lucentis in alternativa ad Avastin corrisponde a circa 12 medici, o 28 infermieri, o 34 ausiliari, oppure a 44.000 visite specialistiche.
Ogni anno in Emilia-Romagna per maculopatia retinica sono curate in media circa 3.200 persone, per lo più ultra settantacinquenni. In base ai dati di utilizzo dei due farmaci tra i pazienti regionali, risulta come dal 2011 al 2013, per 6796 malati trattati con Avastin, si siano verificati 7 casi di reazioni avverse; nello stesso periodo, tra i 1941 curati con Lucentis, i casi sono stati altrettanti.

Lo studio Cochrane ha esaminato tutti gli studi scientifici internazionali che hanno valutato in chiave comparativa se si siano verificati problemi di sicurezza nell’utilizzo di Avastin (prodotto da Roche) e Lucentis (da Novartis), tutti gli studi considerati hanno confrontato direttamente i due farmaci: è emerso così un quadro scientificamente rigoroso e completo sui livelli di sicurezza dei due medicinali, tanto più esaustivo se si considera che normalmente, prima di commercializzare un farmaco, vengono eseguiti uno o due studi al massimo, e con confronti diretti solo tra il nuovo medicinale e il suo placebo. Il risultato, come detto, stabilisce che non esistono differenze tra le reazioni avverse, quindi sui livelli di qualità e sicurezza dei due medicinali, per i malati trattati con Avastin o con Lucentis. 

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