L’Emilia-Romagna non è solo come terra di grandi chef ma anche, e con il loro aiuto, si appresta a diventare fucina di nuove generazioni di cuochi e operatori in grado di tenere alto il livello della nostra cucina, utilizzando al meglio i prodotti della nostra terra, con le sue eccellenze e tradizioni. È l’obiettivo del protocollo di intesa, siglato nei giorni scorsi, tra gli assessorati regionali alla Scuola e Formazione e all’Agricoltura, l’Ufficio scolastico regionale e l’associazione “Chef to Chef Emiliaromagnacuochi”, che riunisce cuochi di fama internazionale, produttori di qualità e gourmet.
Una collaborazione che si fonda sulla convinzione che le competenze acquisite in percorsi di integrazione, tra momenti in aula e momenti in impresa, sono la leva migliore per innalzare le competenze di tutti, dagli studenti agli operatori, e per valorizzare le eccellenze che contraddistinguono la nostra regione.
L’Accordo prevede il coinvolgimento di tutti i segmenti dell’offerta formativa, dall’istruzione alla formazione professionale, dai percorsi post-diploma alla formazione continua delle diverse figure professionali che operano all’interno delle organizzazioni di produzione e di servizi della filiera agricola, agroalimentare e della ristorazione.
Ce ne parla l’assessore regionale alla scuola e formazione professionale Patrizio Bianchi.
Intervista a Patrizio Bianchi
Ma com’è nata l’associazione Chef to Chef? Sentiamo l’assessore regionale Tiberio Rabboni.
Intervista a Tiberio Rabboni
Come ha aderito l’associazione Chef to Chef al protocollo? Risponde Massimo Spigaroli, dell’Antica Corte Pallavicina (Polesine Parmense), produttore di Culatello e dell’associazione Chef to Chef.
Intervista a Massimo Spigaroli