Salta al contenuto principale
29 Marzo 2016 | Archivio / Protagonisti

Secondo Casadei: l’indimenticabile liscio romagnolo

A 110 anni dalla nascita, riproponiamo il ricordo della figlia Riccarda e della nipote Lisa Valletta

A cura di Cinzia Leoni

Romagna Mia

Gentili ascoltatori oggi vi vogliamo parlare di uno dei personaggi più amati della Romagna Aurelio Casadei, conosciuto da tutti come Secondo Casadei, nato a Sant’Angelo di Gatteo, il 1º aprile 1906  e scomparso il 19 novembre 1971 a Forlimpopoli. A lui si deve la famosissima canzone, inno della Romagna e tra le canzoni più conosciute e ascoltate del liscio romagnolo, appunto Romagna mia.

Secondo nacque da una famiglia di sarti, ma fin da piccolo ebbe una grande passione per la musica. Studiò solfeggio e violino alla Scuola di musica di Cesena. A soli 16 anni debutto nell’ orchestra di Aurelio Bazzocchi (contrabbassista) in una serata a Borella di Cesenatico.

A quell’epoca andava il ballo a coppie che aveva sostituito le danze popolari ballate in fila o in cerchio. La musica era suonata da orchestrine formate da violino, clarinetto in do (versione tipica romagnola), chitarra, fisarmonica e contrabbasso. Ma fu nel 1924 che Casadei formò un gruppo in cui comparve, in anticipo sui tempi, la batteria, un tipico strumento jazz. Sempre in questo periodo compose il suo primo valzer, Cucù.

Nel 1928 debuttò con la sua orchestra a Gatteo Mare, inaugurando la stagione estiva. Casadei incise il primo disco per la Fonit di Milano. Sul primo lato vi era Nuvolari (one-step ispirato al celebre pilota) e sull’altro Gemma blu. Seguirono le incisioni di Attenti al treno, Romagnolo, Capricciosa, Capinera e Burdèla avèra.

Negli anni Trenta una particolarità dell’Orchestra Casadei era la professionalità e lo stile (musicisti sempre impeccabili nella divisa del gruppo). In quell’epoca Casadei scrisse numerose polche, valzer e mazurche, aprendo il filone della canzone in dialetto romagnolo Nel 1935 si sposò con Maria, alla quale dedicò tante canzoni tra cui questa che ascoltiamo dal titolo Marita.

Marita

Nel dopoguerra Casadei dovette fronteggiare l’irresistibile popolarità del boogie-woogie e della musica da ballo proveniente dagli Stati Uniti. Ma nel giro di poche stagioni, grazie alla sua tenacia ed alla sua incrollabile fiducia nel liscio romagnolo, il pubblico tornò alle consuete abitudini.

Romagna mia fu composta nel 1954, per l’etichetta La Voce del Padrone e nel giro di poco tempo diventò il suo più grande successo (con le voci di Fred Mariani e Arte Tamburini). Da allora iniziò per lui e per il liscio romagnolo una luminosa stagione ed una grande ascesa. In quegli anni  Secondo Casadei incise circa 600 brani. Poi a partire dal 1960 Secondo fu affiancato dal nipote Raoul Casadei, con il quale scrisse decine di canzoni di grande successo. Nel 1967 la formazione prese il nome di Orchestra Spettacolo Secondo & Raoul Casadei, che ebbe grande successo

Ascoltiamo ora Un bèz in bicicleta

Cinquant’anni di carriera, ben 1048 brani Secondo Casadei è ancora un mito per una certa generazione che con  le sue musiche ha ballato e si è divertita. Ed oggi vogliamo ricordarlo assieme a sua figlia Riccarda Casadei e a sua nipote Lisa Valletta che ci sono venute a trovare in redazione in occasione del quarantesimo anno dalla scomparsa del musicista romagnolo.

Intervista a Riccarda Casadei e Lisa Valletta

Facciamo una piccola pausa e ascoltiamo La mazurka del sabato sera

Salutiamo e ringraziamo Riccarda Casadei e Lisa Valletta Casadei di essere state con noi e vi invitiamo a ballare un bel walzer Non c’è pace tra gli ulivi di Secondo Casadei.

Non c’è pace tra gli ulivi

Brano corrente

Brano corrente

Playlist

Programmi