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29 Settembre 2008 | Archivio / Economia

L’artigianato in Emilia-Romagna: il settore tiene, ma non piace ai giovani

A cura di Cinzia Leoni

29 settembre 2008


Cari ascoltatori, vi parliamo in questa puntata dell’artigianato in Emilia-Romagna. Com’è noto, si tratta di un settore produttivo che nell’economia globalizzata incontra difficoltà un po’ ovunque. Nella nostra regione, stando al rapporto annuale 2006-2007 dell’assessorato regionale alle Attività produttive, il settore ha sostanzialmente tenuto: la crescita dell’imprenditoria artigiana è stata molto contenuta, ma non c’è stato un decremento. Dai dati emerge che sono oltre 148 mila le imprese artigiane della regione, concentrate soprattutto nelle costruzioni (più di 62 mila), nel settore manifatturiero (oltre 40 mila), nel settore dei trasporti e delle comunicazioni (quasi 15 mila). Nel complesso, le imprese artigianali occupano oltre 340 mila addetti, dei quali circa 8. 600 sono stranieri. Il fatturato  non supera, per il 65% delle aziende, i 100 mila euro. Le imprese che hanno un giro affari tra i 100 e 200 mila euro sono 18 mila.


A tracciare il quadro dell’Emilia Romagna è anche l’esito del bando regionale per la concessione di contributi destinati agli investimenti sull’innovazione, sulla riduzione dell’impatto ambientale del ciclo produttivo, sulla sicurezza dei luoghi di lavoro. Tra il 2006 e il 2008 sono state 3571 le domande ammesse ai finanziamenti, con un contributo complessivo superiore ai 44 milioni di euro. Il 30% degli investimenti agevolati riguarda l’innovazione organizzativa, il 21% quella tecnologica. Il settore che ha beneficiato maggiormente dei contributi è stato quello manifatturiero. Come ha sottolineato l’assessore alle Attività produttive Duccio Campagnoli, «le aziende artigiane rappresentano il 34% del sistema delle imprese, un terzo della cultura di impresa e della cultura del lavoro della nostra regione».


Un dato non positivo riguarda, però, la rigenerazione delle aziende. «Abbiamo solo il 7,8% di titolari con un’età inferiore ai 30 anni. Ancora non abbiamo trovato un meccanismo per far crescere una generazione d’impresa», si rammarica l’assessore. Tra gli imprenditori artigiani la fascia d’età maggiormente rappresentata è, infatti, quella tra i 30 e i 49 anni (pari al 57% del totale), mentre un altro terzo, esattamente il 32,4 %, si colloca tra i 50 e i 69 anni.

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