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1 Novembre 2008 | Archivio / Economia

L’economia rallenta: la Regione Emilia-Romagna interviene

A cura di Cinzia Leoni

1 novembre 2008

Anche l’Emilia-Romagna scende in campo contro la recessione economica che sta mettendo paura a tutto il mondo. La Regione intende stanziare, infatti, cinquanta milioni di euro a sostegno del credito alle imprese a partire da gennaio 2009. E, mentre propone alle banche un patto contro la recessione, si prepara ad attivare una linea per il credito agevolato che potrà dimezzare i tassi di interesse. L’intervento sarà svolto assieme ai Consorzi Fidi attraverso convenzioni con le banche che assicureranno comportamenti virtuosi verso le imprese. Sentiamo le richieste che l’assessore alle attività produttive Duccio Campagnoli  ha fatto la Governo

Intervista Duccio Campagnoli

L’assessore campagnoli, presentando le sue intenzioni ai rappresentanti delle associazioni imprenditoriali regionali e ai direttori dei tre grandi Consorzi fidi sostenuti dalla Regione, ha anche fornito i dati della situazione economica. Secondo le stime del primo semestre di quest’anno, l’economia produttiva in Emilia-Romagna dovrebbe chiudere il 2008 con un positivo dato di crescita pari allo 0,8% rispetto al 2007. Un dato che in ogni caso rallenta rispetto alla crescita avvenuta nel 2007 del 2%, ma che rimane comunque positivo se confrontato al dato nazionale che si riduce nel 2008 allo 0 o addirittura al – 0,1%.
In Emilia-Romagna cresce la capacità competitiva per l’export: + 9,2% anche nel primo semestre 2008, il migliore dato tra le regioni italiane. L’Emilia-Romagna arriva a coprire il 13,1% per cento delle esportazioni italiane (+3% dal 2000) e si colloca al secondo posto tra le Regioni italiane, dopo la Lombardia e prima del Veneto.
Nel decennio 1997-2007 il Pil industriale della Regione è cresciuto del 9,1 per cento, contro il 2,3 del Paese. Un dato che si conferma anche nell’ultimo biennio 2005-2007, dove l’Emilia-Romagna segna una crescita del Pil del 5,7% contro il 3,4 del Veneto, l’1,9 del Piemonte e il 5% della Lombardia.

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