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31 Maggio 2013 | Archivio / Economia

Rapporto agroalimentare 2012

Le novità in arrivo per la ricostruzione

A cura di Cinzia Leoni e Paolo Rambaldi

31 maggio 2013

Anche nel settore agricoltura ci sono novità in arrivo per favorire la ricostruzione nelle zone terremotate.  Si tratta di Linee guida regionali per l’applicazione uniforme delle norme urbanistiche nei territori colpiti dal sisma e un’ordinanza del Commissario Vasco Errani che dispone la decadenza dei vincoli architettonici, fissati dalla pianificazione comunale, per i fabbricati rurali con danni superiori al 50%.  

Ne ha parlato l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni  in occasione della Presentazione del Rapporto agroalimentare 2012, promosso da Regione e Unioncamere. Secondo Rabboni si tratta di due novità che contribuiranno ad accelerare il rilascio delle autorizzazioni, ma anche la presentazione delle domande. Il meccanismo della ricostruzione è pienamente operativo – ha sottolineato Rabboni –  e la Regione sta lavorando per incrementare la redditività delle filiere agroalimentari e per questo tra luglio e ottobre è in arrivo “un’iniezione importante di risorse per sostenere progetti di innovazione e sviluppo”.  

Si tratta di 133 milioni di euro, di cui 65 dedicati espressamente alle aziende dei territori colpitidal terremoto le risorse di cui parla l’assessore all’agricoltura Tiberio Rabboni. Queste somme verranno assegnate attraverso una serie di bandi e comprendono anche 20 milioni di euro per la messa in sicurezza antisismica dei fabbricati rurali che non hanno subito danni.La Regione, attraverso due avvisi del Piano regionale di sviluppo rurale, ha stanziato ad oggi, 28 milioni a favore di 386 aziende agricole per l’acquisto o il ripristino di attrezzature, macchinari, ricoveri provvisori. Ulteriori 10 milioni arriveranno con un terzo avviso pubblico che si chiuderà a novembre.

Per quanto riguarda il rapporto Agroalimentare l’anno 2012 si è chiuso con un aumento del 3,4% della produzione lorda vendibile, pari a un valore di 4 miliardi 450 milioni di euro, confermando, nonostante due eventi straordinari come il sisma e la siccità estiva (che ha determinato un calo medio delle produzioni vegetali del 20%),l’andamento positivo in atto ormai da alcuni anni. Non altrettanto bene però è andata per i redditi aziendali che a causa dell’aumento dei costi di produzione anche nel 2012 sono stati in flessione, con una diminuzione netta del 2%.

Buono anche l’andamento dell’export (+4%), e il lavoro dipendente cresce del 24%, un dato riconducibile alla maggiore attrattività che in tempi di crisi può avere il lavoro agricolo. In riduzione del 10% i lavoratori autonomi a conferma di un generale invecchiamento dell’imprenditoria agricola. Tra le produzioni che sonoandate meglio nel 2012 vi è sicuramente il vino che ha messo a segno un aumento della Produzione lorda vendibile addirittura del 40%. Il vino d’altra parte costituisce anche una delle voci più importanti dell’export agroalimentare dell’Emilia-Romagna con un aumento di quasi il 15%. Bene anche la frutta (+ 26% le pesche e +34% le ciliegie) e il comparto delle carni (+6,5% le bovine, +6% le avicunicole). In forte crescita in particolare grano tenero e orzo (rispettivamente +39 e +36%) mentre tra le colture che più hanno risentito della siccità estiva vi sono mais (- 30%) , soia e girasole (entrambe con una riduzione della della Produzione lorda vendibile del 40%). Negativo l’andamento del pomodoro da industria (-20,5%). Una riduzione dei valori produttivi intorno al 7,5% ha interessato il comparto lattiero – caseario.

Anche in Emilia-Romagna il turismo in campagna è sempre più apprezzato. Nel 2012 infatti il numero degli agriturismi è cresciuto del 2% per un totale di 1.042 aziende, con un aumento delle presenze del 4,5%. Bene anche il biologico che tiene attestandosi su un +1,3% rispetto all’anno precedente. Il numero delle aziende bio, considerando anche quelle miste e in conversione, è di 2.759, cui vanno aggiunte 902 aziende di trasformazione per un totale di 3.661 operatori.

I danni provocati dal sisma dello scorso anno al settore agricolo e agroindustriale sono stati quantificati in circa 2,3 miliardi di euro, ma più che la produzione agricola hanno interessato i caseifici e i magazzini di stagionatura; le cantine e le acetaie, le strutture per la lavorazione e la conservazione dell’ortofrutta e dei cereali. Consistenti anche i danni a macchine, attrezzature e scorte. La provincia più colpita è stata quella di Modena con oltre il 91% dei danni totali. Quella del sisma è una delle aree a più forte vocazione agricola e agroindustriale del Paese, con oltre 14 mila aziende agricole e oltre 1.200 allevamenti, oltre a produzioni di eccellenza come il Parmigiano reggiano, il Prosciutto di Parma e i Salumi di Modena e Reggio, l’Aceto Balsamico di Modena, il Lambrusco.

Portale Agricoltura
http://www.ermesagricoltura.it
I dati del biologico
http://www.regione.emilia-romagna.it/notizie/primo-piano/rapporto-agroalimentare2012-le-novita-per-la-ricostruzione/i-dati-del-biologico

 

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