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26 Agosto 2008 | Archivio / Economia

Romagna e Croazia, un ponte sull’Adriatico

A cura di Claudio Bacilieri

26 agosto 2008

Due terre separate dal mare Adriatico, ma unite da una prospettiva comune di sviluppo economico che parte dalla filiera del turismo, ma può andare oltre. Sbaglia chi pensa che Romagna e Croazia debbano essere per forza territori concorrenti a livello di attrazione turistica.

Con la presentazione prima a Rimini e poi ad Opatja, dello studio di fattibilità, il progetto “Coast to Coast: Croazia una nuova porta del medio alto Adriatico per il sud-est Europa” comincia ad avvicinare le sponde italiana e croata. Il territorio considerato nel progetto, che si pone l’obiettivo di attivare flussi turistici in entrambe le direzioni, va dalla costa romagnola alla zona del Delta del Po (quindi le province di Rimini, Forlì-Cesena, Ravenna, Ferrara e Rovigo) per la parte italiana e dall’Istria al golfo del Quarnaro e alla Dalmazia settentrionale per quella croata, cioè le contee di Rijeka, Pula e Zadar.

Lo studio di fattibilità, commissionato dalla Camera di commercio di Rimini alla Dgr Consulting di Trieste, ha indagato le possibilità di offerta di pacchetti turistici integrati alternativi al modello classico balneare che concentra gran parte delle presenze nei mesi estivi e nelle località costiere. Si tratta di itinerari che partendo dalla costa, si sviluppano nell’entroterra e toccano le bellezze naturalistiche e ambientali, culturali e artistiche, con occasioni di assaggio delle tipicità enogastronomiche, facendo anche apprezzare l’ospitalità di agriturismi, complessi termali, centri benessere.

La ricerca si concentra anche su nuove modalità di intervento volte ad accrescere le risorse imprenditoriali turistiche dell’area in oggetto, sulle possibilità di rafforzare i rapporti commerciali e le relazioni industriali tra gli operatori economici delle due coste, con particolare riferimento alle piccole e medie imprese della filiera del turismo, della nautica e di altri settori.

Come ci ha spiegato il presidente della Camera di Rimini, Manlio Maggioli, “Sono molti gli spunti di interesse emersi dallo studio che mette al centro del sistema la vicinanza geografica, ma anche culturale delle due coste dell’Adriatico. Sono tipi di turismo complementari. Qui abbiamo una rete di servizi molto sviluppati, al di là del mare, una natura rigogliosa e straordinaria. Le due coste possono essere l’una di supporto all’altra con la promozione congiunta di pacchetti turistici integrati”.

Le opportunità che possono derivare dal progetto sono la capacità di attrarre una domanda più stabile nel tempo, lo sviluppo di nuove imprese e servizi turistici, la creazione di posti di lavoro qualificati, la sostenibilità, lo scambio delle migliori esperienze. “Questo nuovo approccio – dice Vinko Micetic, presidente della Camera della Contea di Rjieka – può rappresentare un volano per l’economia di entrambi i Paesi. Occorre innanzitutto lavorare per una connessione stabile tra le due coste, non limitata, come oggi, a certi periodi e focalizzata solo su alcune città”. Le sfide future sono quindi maggiori collegamenti marittimi e aerei, adattamento a nuove forme di domanda, informazione, qualificazione dei servizi”.

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