2 ottobre 2009
350 ricercatori per raccontare cosa succede nei laboratori, in cosa consiste il loro lavoro. Con esperimenti, lezioni, dimostrazioni e giochi aperti a tutti. Per scoprire qualche segreto su onde radio, energia, cambiamenti climatici, intelligenza artificiale, salute, preistoria e chimica. Un appuntamento per grandi, ma anche per piccini.
Il commento di alcuni bambini
Si è appena conclusa la Notte dei ricercatori, iniziativa europea realizzata sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il patrocinio della Regione.
L’Emilia-Romagna ha partecipato per la prima volta con un progetto realizzato da Aster (Associazione Scienza e Tecnologia Emilia-Romagna) in collaborazione con le Università di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio, Parma e la Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza.
Intervista a Paolo Bonaretti, direttore di Aster
Intervista a Piergiorgio Odifreddi, matematico e divulgatore
Intanto, i risultati di oggi. In regione complessivamente si occupano di ricerca e sviluppo 15 mila persone, con circa 6.700 ricercatori impiegati tra atenei e istituti di ricerca pubblici.
Numeri che fanno dell’Emilia-Romagna una delle principali regioni d’Italia in questo settore: qui si realizza il 15% della produzione di ricerca impiegando il 5,9% dei fondi nazionali. Gli investimenti regionali superano la media italiana e sono pari all’1,28% del Pil regionale contro l’1,16% del resto del Paese. Il contributo privato incide per il 56%, contro la media nazionale del 50.
L’Emilia-Romagna è intervenuta con il Programma regionale per la ricerca industriale, l’innovazione e il trasferimento tecnologico (Prriitt) e con il Programma Spinner (Sovvenzione globale per la qualificazione delle risorse umane negli ambiti della ricerca e dell’innovazione tecnologica) mettendo al lavoro oltre tremila ricercatori, impegnati nei laboratori, nei centri per l’innovazione della Rete Alta Tecnologia dell’Emilia-Romagna e nelle aziende.
Tra il 2004 e il 2008 le “officine della ricerca” hanno prodotto 115 prototipi, 20 brevetti, oltre 800 collaborazioni con le imprese, più di 500 studi e ricerche e oltre 100 nuove imprese e spin-off.
Interviste ai ricercatori Marina Mordenti, Giulia Landriscina, Vincenzo Palermo e commento finale di Bonaretti