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11 Luglio 2013 | Archivio / Economia

Sviluppo rurale, bilanci e prospettive

In un convegno, il punto sulla politica agricola in Emilia-Romagna

A cura di Piera Raimondi

11 luglio 2013

Un’agricoltura innovativa, amica dell’ambiente e fonte di buona occupazione, ma anche un’agricoltura più forte grazie all’esperienza dei progetti di filiera, è quella che emerge da un primo bilancio del Programma di sviluppo rurale dell’Emilia-Romagna 2007-2013, presentato a Bologna nel corso del convegno “Risultati e nuova programmazione. Lo sviluppo rurale in Emilia-Romagna”. L’incontro che si è svolto a pochi giorni dall’accordo sulla nuova Politica agricola comune è servito anche a focalizzare gli obiettivi della nuova programmazione 2014-2020.

Ma vediamo in dettaglio i dati:  nel periodo 2007-2013 il numero delle aziende agricole beneficiarie è aumentato del 28%, con un picco del 76% in montagna, mentre gli investimenti aziendali hanno generato un valore aggiunto del 15% con un aumento dell’11% degli occupati. I giovani agricoltori hanno presentato il 26% del totale delle domande ammesse e a loro è stato concesso il 50% dei contributi per la competitività sulle ditte individuali. Il sostegno alle produzioni biologiche ha assorbito il 34% delle risorse, mentre i prodotti Dop e Igp hanno potuto contare su oltre la metà dei finanziamenti impegnati. Non solo: il PSR 2007-2013 ha coinvolto oltre 208 mila ettari (il 20% del totale) in interventi di carattere ambientale e ha permesso di ridurre del 42% le concimazioni azotate, del 51% l’uso di fitofarmaci, di 200 mila tonnellate all’anno le emissioni di Co2.

Di particolare rilievo è il ruolo dei progetti di filiera, tratto distintivo della programmazione, che promuovono la collaborazione tra aziende di produzione, trasformazione e commercializzazione, rafforzando in particolare il ruolo della parte agricola.
Estendere l’esperienza degli accordi di filiera, promuovere l’innovazione, facilitare l’accesso al credito e ridurre la burocrazia sono alcuni degli obiettivi per il Psr 2014-2020 sui quali è stato avviato il confronto con il mondo agricolo regionale. Con il prossimo Psr andranno riconfermati  questi esiti cercando però di coinvolgere in processi innovativi l’insieme degli agricoltori regionali, in particolare quelli più in difficoltà di mercato e di reddito, delle aree rurali e montante più problematiche.

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