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19 Luglio 2013 | Archivio / Economia

Tirocini, l’Assemblea legislativa ha approvato la nuova legge regionale

A cura di Cinzia Leoni

19 luglio 2013

Secondo quanto emerge dal Sistema Informativo Lavoro della Regione Emilia-Romagna, risultano attivati nel 2012 10.448 tirocini, di cui 5.430 (52%) rivolti a donne e 5.018 (48%) a uomini. 

Nell’ultimo triennio si assiste tuttavia ad una forte riduzione nel numero di tirocini attivati, sia per effetto della crisi economica sia per effetto delle incertezze normative che hanno provocato un rallentamento nella promozione dello strumento. Ma ora si cambia: maggiore qualificazione del percorso formativo, obbligo di corrispondere al tirocinante una indennità mensile di almeno 450 euro, contrasto ai possibili utilizzi elusivi di questo strumento. Il progetto di legge, su proposta della Giunta,  è stato approvato dall’Assemblea legislativa dell’ Emilia-Romagna nei giorni scorsi. Il provvedimento, che attua le linee guida nazionali, prevede tre differenti tipologie di tirocinio.

La prima, con finalità orientativa e formativa, è finalizzata ad agevolare le scelte professionali e l’occupabilità dei giovani nel percorso di transizione tra la formazione (scuola/università/formazione professionale) e lavoro, attraverso una formazione a diretto contatto con il mondo del lavoro. I destinatari sono le persone che hanno conseguito un titolo studio negli ultimi dodici mesi.

La seconda tipologia riguarda i tirocini di inserimento o di reinserimento al lavoro, rivolti principalmente a disoccupati, persone in mobilità e inoccupati, ma attivabile anche in favore di lavoratori in cassa integrazione, sulla base di specifici accordi in attuazione delle politiche attive del lavoro per l’erogazione degli ammortizzatori sociali.

La terza tipologia riguarda i tirocini di orientamento e formazione o di inserimento e reinserimento in favore di persone con disabilità persone svantaggiate o richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale o umanitaria e persone in percorsi di protezione sociale

“Con questa legge le persone e i giovani in particolare avranno a disposizione uno strumento qualificato per gestire la transizione dalla scuola e dalla formazione al lavoro – spiega l’assessore regionale al Lavoro e alla Formazione Patrizio Bianchi – In Emilia-Romagna  si punta sulla qualificazione del percorso formativo, sulla certificazione delle competenze acquisite durante il periodo di tirocinio e sulle azioni di contrasto nei confronti degli abusi. La nuova normativa si inserisce perfettamente nelle politiche regionali, finalizzate ad accompagnare le persone nelle transizioni tra un percorso formativo e il lavoro o tra un lavoro e un altro, a favorire l’acquisizione di competenze anche attraverso esperienze dirette nelle imprese e a ridurre i tempi di ingresso dei giovani nel mercato del lavoro”. 

La durata massima dei tirocini, è di sei mesi per i tirocini formativi e di orientamento, dodici mesi per i tirocini di inserimento/reinserimento e dodici mesi per i tirocini in favore di soggetti svantaggiati. Nel caso di soggetti con disabilità la durata complessiva può arrivare fino a ventiquattro mesi, e sono inoltre previste condizioni di maggior favore per la durata e la ripetibilità del periodo per soggetti con disabilità, svantaggiati, richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale o umanitaria e persone in percorsi di protezione sociale. Sono attivate anche norme di controllo sulla qualità dei tirocini e di vigilanza.

La legge esclude la possibilità di realizzare più di un tirocinio con il medesimo tirocinante, nonché di impiegare il tirocinante in attività non coerenti con gli obiettivi formativi del tirocinio stesso.
L’azienda può ospitare un tirocinante se non ha effettuato licenziamenti nei dodici mesi precedenti l’attivazione del tirocinio, salvi quelli per giusta causa e per giustificato motivo soggettivo, e fatti salvi specifici accordi sindacali con le organizzazioni territoriali più rappresentative. Viene inoltre quantificato il rapporto tra lavoratori dipendenti a tempo indeterminato del soggetto ospitante e numero di tirocinanti che possono essere ospitati contemporaneamente, escludendo da tali limiti i tirocini promossi in favore di soggetti svantaggiati e con disabilità. L’indennità  è di 450 euro mensili, e non verrà corrisposta in caso tirocinanti che già percepiscono qualche forma di sostegno al reddito, ad eccezione del rimborso per le spese sostenute. 

La legge, che entrerà in vigore a partire dal 16 di settembre. A breve saranno a disposizione le norme attuative e i siti della Regione daranno massima informazione su come attivare i tirocini.

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