Salta al contenuto principale
23 Luglio 2010 | Mostre

Iori il “dottore” dei fiati

Il Museo Civico d’Arte di Modena rende omaggio a un artigiano famoso nel mondo

A cura di Marina Leonardi

23 luglio 2010

Cari ascoltatori, nella sua piccola bottega di Piazza Pomposa nel centro storico di Modena venivano musicisti da tutto il mondo perchè lui Orlando Iori era uno dei pochi e migliori riparatori e manutentori di strumenti a fiato. Oggi che Iori non c’è più e che nessuno ha raccolto la sua eredità il Museo Civico d’Arte di Modena gli ha dedicato una mostra in cui è stata ricostruita la sua piccola bottega che dicevamo è stata per decenni punto di riferimetno per i più famosi concertisti di strumenti a fiato

La mostra, nata da un’idea di Claudio Paradiso, è stata curata da Francesco Carreras e promossa dal Museo cittadino in collaborazione con la Fondazione Teatro Comunale. L’esposizione si propone di ricordare la figura di questo singolare personaggio nato nel 1915 e morto nel 2007, estremamente schivo in vita, ma che ha lasciato tracce indelebili di stima e riconoscenza nella memoria di tantissimi musicisti in tutto il mondo. Il vecchio laboratorio non esiste ormai più, ma gli oggetti più significativi in esso contenuti sono stati salvati e donati al Museo Civico d’Arte. È stato così possibile ricostruire un angolo del laboratorio, il più fedele possibile all’originale, con l’intento di ricreare la speciale atmosfera di quel luogo.

Orlando Iori ha rappresentato, nel panorama dei musicisti di strumenti a fiato italiani e stranieri, un punto di riferimento unico per oltre cinquanta anni. La sua abilità nel trovare soluzioni originali ed efficaci ad ogni problema che uno strumento, fosse un flauto, un oboe, un fagotto, un clarinetto o un sassofono, era ben nota ed apprezzata. Ma in più Iori possedeva spiccate doti musicali, un orecchio finissimo, una sensibilità che lo portava ad immedesimarsi con lo strumentista e a trovare le soluzioni più idonee alle caratteristiche musicali e alla personalità del concertista. «Non mi limito a correggere i difetti dei loro strumenti ma li seguo anche nelle loro esibizioni, sono un loro critico feroce (in privato), tra di noi si instaura un rapporto di intimità, di collaborazione anche professionale che ci rende indispensabili l’un l’altro».

La mostra resterà aperta fino al 30 settembre.

Dove: Museo Civico d’Arte – Palazzo dei Musei, viale Vittorio Veneto 5, III piano

Quando: fino al 26 settembre, mart-ven 9-12 sab e dom: 10-13; 16-19 chiuso lunedì

Info: tel. 059 2033101

Brano corrente

Brano corrente

Playlist

Programmi