23 febbraio 2010
Pirro Cuniberti è artista tra i più originali nell’ambito di una linea fantastica dell’arte italiana che dal secondo Novecento arriva ai giorni nostri.
Allievo di Giorgio Morandi, Pirro esplora da oltre cinquant’anni le infinite possibilità del segno pittorico con incanto, sottigliezza e infinite ironia e libertà.
La mostra “Volti”, alla Galleria L’Ariete di Bologna fino al 3 marzo, ci regala 50 disegni, alcuni recentissimi , altri degli anni Sessanta, lavori accomunati dalla rara eleganza e profondità intellettuale che segna il lavoro quotidiano di questo grande artista.
Questi volti non sono mai ritratti veri e propri, ma tratti scavati con la matita, segnati con i pastelli, con la biro, con matita e grafite insieme o ancora con pastelli e tempere. Il segno, sempre essenziale e distillato, più o meno forte, ripetuto o diluito, è il linguaggio di un racconto rivelatore dell’animo umano che compone, in questo percorso espositivo, una mappa sentimentale varia, a volte malinconica, spesso divertita.
La mostra è accompagnata da un catalogo curato da Graziano Campanini, al quale abbiamo domandato di questa personale.
Grazie a questa mostra abbiamo intervistato per voi Pirro Cuniberti che ci ha accolti nel suo studio di Strada Maggiore e alla luce della gentilezza e dell’intelligenza ci ha parlato suo lavoro, ascoltiamolo insieme.
Avete ascoltato:
C. Debussy, Clair de lune, eseguito da Richard Clayderman
C. Debussy, Prélude à L’après-midi d’un faune, eseguito da Dance of blessed Spirits
Bologna – dal 23 gennaio al 3 marzo 2010 |
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