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13 Aprile 2010 | Archivio / Protagonisti

Il controllore del cuore emiliano all’estero

Intervista al dottor Umberto Guiducci, per 27 anni primario della cardiologia ospedaliera di Reggio Emilia

A cura di Claudio Bacilieri. Lettura di Fulvio Redeghieri

13 aprile 2010

Il cuore, cari ascoltatori, è la sede dei fatti più delicati della vita. Biologici e affettivi. È l’organo del corpo più importante e più a rischio, e la metafora di tutte le cose d’amore. Trovare un cardiologo bravo, dalle notevoli capacità professionali e umane, è come avere una garanzia in più, un controllore affidabile e amico. Questa premessa ci serve per presentarvi il dottor Umberto Guiducci, che è stato primario (ora in pensione attiva) della cardiologia ospedaliera di Reggio Emilia, e adesso coordina un centro di salute cardiologica realizzato dalla cooperazione reggiana.

Sarebbe lungo enumerare tutti i suoi incarichi, oltre quello di primario, conservato per 27 anni. Ricordiamo solo che è professore a contratto presso la scuola di specializzazione in cardiologia dell’Università di Parma, che nel 2000 ha realizzato il progetto di rete integrata per le malattie cardiovascolari del piano sanitario regionale, che è stato coordinatore del comitato cardiologico interaziendale di Reggio fino al 31 dicembre 2009, che è stato presidente della società italiana cardiologia dello sport, presidente dell’associazione medici cardiologi ospedalieri dell’Emilia-Romagna ed è stato componente del consiglio nazionale Anmco che raggruppa oltre 4 mila cardiologi ospedaliera italiani. A proposito dell’Associazione italiana di cardiologia dello sport organizzerà a Reggio Emilia nel 2011 il Congresso nazionale su argomenti che riguardano il cuore, lo sport e la prevenzione.

Intervista a Umberto Guiducci

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