Salta al contenuto principale
9 Maggio 2014 | Mostre

A Rimini la Biennale del Disegno

Fino all’8 giugno mille opere in mostra in un itinerario tra i luoghi d’arte della città

A cura di Carlo Tovoli

“Il disegno è la traduzione più diretta e più pura dell’emozione”: è questa affermazione di Henri Matisse a fare da viatico alle oltre venti mostre che fino a giugno trasformano la città di Rimini nella capitale italiana del Disegno. Complessivamente sono esposti circa mille disegni: un corpus di opere unico nel suo genere esposto nei luoghi pubblici più prestigiosi della città come il Museo della Città, Castel Sismondo, Palazzo del Podestà, Palazzo Gambalunga, il FAR (Fabbrica Arte Rimini), solo per citarne alcuni. Il punto di partenza è il patrimonio cittadino, dalla sinopia dell’affresco di Piero della Francesca conservata al Tempio Malatestiano alla donazione di Renè Gruau, allo splendido  “Libro dei sogni” di Federico Fellini. Per continuare con i grandi nomi italiani e internazionali da Parmigianino a Kentridge, da Guercino a Fontana, da Tintoretto a Baccarini, da Hugo Pratt a Dudovich chiudendo con i contemporanei Toccafondo e Nicoletta Ceccoli.

Abbiamo incontrato il curatore della Biennale, Massimo Pulini

La visita alla Biennale, la prima di questo tipo in Italia, parte dal Museo della Città che ospita diverse mostre. La più importante per la ricchezza, varietà e preziosità dei materiali esposti è “Krobylos. un groviglio di segni” che continua anche negli spazi del FAR (Fabbrica Arte Rimini). Attraverso una serie di confronti tra il disegno antico dei grandi maestri del Rinascimento e del Barocco e quello di artisti moderni e contemporanei si offre al visitatore una visione complessa e innovativa di una produzione artistica che si libera dal primo concetto di schizzo preparatorio per dare vita a una poetica autonoma. In mostra opere di Correggio, Parmigianino, Beccafumi, Barocci, Tintoretto, Guercino scrupolosamente selezionate dai curatori al Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi di Firenze, la più famosa e prestigiosa raccolta di disegni al mondo.

Il cruciale passaggio tra XIX e XX secolo è invece testimoniato da una serie di fogli di un artista come Domenico Baccarini. Di quest’ultimo Rimini espone una cinquantina di opere originali di quello che si può considerare uno dei più amati e celebrati tra gli artisti del primo Novecento, provenienti dalla Pinacoteca Civica di Faenza; mentre tra gli artisti moderni e contemporanei figurano nomi del calibro di William Kentridge, Kiki Smith, Vedova, Depero, Fontana, Capogrossi, Boetti e molti altri. Sempre negli spazi del Museo della Città accanto al nuovo allestimento per la collezione Renè Gruaue al Libro dei sogni di Federico Fellini, troviamo Filippo De Pisis. Oltre al dipinto di Piazza Cavour realizzato durante i soggiorni balneari nelle estati tra il ‘39 e il ‘40 a Rimini, un’intera sezione è dedicata a materiale grafico e a pagine autografe.

Al FAR (Fabbrica Arte Rimini) troviamo anche una sezione sul binomio cinema/disegno con l’opera di Gianluigi Toccafondo, pluripremiato videomaker, capofila di quella generazione di pittori prestati all’animazione che sta caratterizzando l’attuale scena artistica italiana.
Leonardo Sonnoli, grafic designer di fama internazionale (tra i tanti riconoscimenti il Compasso d’Oro nel 2011), ha allestito le quattro sale antiche della Biblioteca Gambalunga con i suoi poster e libri, un omaggio indiretto ad Alessandro Gambalunga, al quale dobbiamo la prima biblioteca civica in Italia.
Chiudiamo il nostro viaggio a Castel Sismondo dove a farla da padrone sono i “Sogni”  e le “Avventure” di Hugo Pratt. La mostra celebra il fumettista riconosciuto a livello internazionale come capostipite della Graphic Novel e che vanta natali riminesi. 90 opere ne percorrono tutta la sua straordinaria carriera artistica tra acquerelli, chine, serigrafie. Sempre a Castel Sismondo l’omaggio a Antonio Basoli, pittore di paesaggio, progettista di giardini, disegnatore, scenografo, ornatista di camere e progettista di mobili, e molto altro,  un caso davvero unico nell’arte italiana dell’Ottocento. E Adolfo Coppedè, architetto prediletto dalla borghesia romana, definito il Gaudì italiano, al vertice del cosiddetto “gusto eclettico”, qui presentato per la prima volta al pubblico.
Ma l’avventura tra i disegni non si chiude qui. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito della Biennale all’indirizzo:
http://www.biennaledisegnorimini.it/

Un saluto dal vostro corrispondente a Rimini Carlo Tovoli

Brano corrente

Brano corrente

Playlist

Programmi