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19 Gennaio 2016 | Archivio / Protagonisti

Adriana Lodi: dalla parte dei diritti

La donna politica che, a Bologna, volle il primo asilo nido comunale, si racconta al microfono di Enza Negroni

A cura di Vittorio Ferorelli, con la collaborazione di Enza Negroni

Care amiche e cari amici di RadioEmiliaRomagna, la protagonista di cui vi raccontiamo oggi si chiama Adriana Lodi e per anni è stata impegnata, su vari fronti, a favore delle donne che lavorano. Se oggi esiste la possibilità di affidare a mani sicure i bambini piccoli durante le ore da dedicare alla propria occupazione quotidiana, questa conquista si deve a donne come lei. Nel 1969, assessore ai servizi sociali di Bologna, fu lei a inaugurare i primi asili nido a gestione comunale, due anni prima che a istituirli fosse una legge nazionale. Quella legge fu sollecitata proprio da lei, sull’onda del forte movimento di opinione che li richiedeva.

A raccontarci la sua storia è lei stessa, in un documentario dal titolo “Dalla parte dei diritti”, realizzato da Enza Negroni. Grazie alla disponibilità della regista, ve ne proponiamo l’ascolto di un estratto, introducendolo con la breve scheda biografica che potete leggere su questa pagina.

Dalla parte dei diritti.
Conversazione con Adriana Lodi

regia: Enza Negroni
fotografia: Alessio Gironi, Agata Caruso
montaggio: Agata Caruso
produzione: Giovanna Cané
musiche: Tiziano Popoli

Il documentario è stato proiettato in anteprima, a Bologna, il 30 novembre 2015, nell’Oratorio San Filippo Neri, in una serata organizzata dalla Fondazione del Monte nell’ambito della rassegna “Bologna raccontata”.

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Nata a San Giovanni in Persiceto (Bologna), il 29 settembre 1933, Adriana Lodi inizia giovanissima il suo impegno politico occupandosi di problemi sindacali. Terminata la scuola media, lavora come operaia stagionale in una fabbrica di dolciumi, poi per due anni in una fabbrica chimica, dove fa la sua prima esperienza di lotta per la parità salariale tra donne e uomini. Dopo aver partecipato a un corso sindacale, a soli 17 anni entra a far parte della Camera confederale del lavoro di Bologna. Dopo 13 anni di lavoro sindacale è nominata responsabile femminile della Federazione bolognese del Partito comunista italiano, al quale è iscritta dal 1948.

Nel 1960 viene eletta consigliera comunale, mantenendo la sua attività sindacale. Quattro anni dopo, è l’unica donna nella giunta del sindaco Giuseppe Dozza come assessore incaricata ai problemi del lavoro, ai servizi anagrafici ed elettorali. Dopo 5 mesi le vengono anche affidati ad interim gli assessorati all’igiene e sanità e quello all’assistenza. Il 2 aprile 1966, quando viene eletto sindaco Guido Fanti, ad Adriana Lodi viene affidato l’assessorato all’assistenza e ai servizi sociali. In quegli anni a Bologna, ancora prima della legge nazionale, si apre una rete di asili nido che coincide con la politica del decentramento dei quartieri; nel 1969 si apre il primo nido al quartiere Bolognina, il nido “Patini”. Durante quel mandato elettorale, viene anche portata avanti una vasta azione di cambiamenti nel settore dell’assistenza, contro l’istituzionalizzazione di minori ed anziani e contro i luoghi separati per ragazzi con problemi psichici o di handicap fisici.

Adriana Lodi rimane assessore fino al 1969. Candidata alle elezioni politiche nel 1968, entra in Parlamento nel luglio 1969, dove rimane per 23 anni, fino al 1992, occupandosi di molte materie e mantenendo sempre una costante attenzione alla condizione e ai diritti delle donne per migliorare il loro ruolo nella società italiana, anche attraverso le leggi.

[notizie tratte dal sito web del Comune di Bologna: http://www.comune.bologna.it/storiaamministrativa/people/detail/36405]

 

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