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18 Marzo 2011 | Mostre

Antonio Ligabue: la follia del genio

Alla Fondazione Magnani Rocca l’antologica dedicata al grande maestro di Gualtieri

A cura di Marina Leonardi

18 marzo 2011

Cari ascoltatori sono circa 150 le opere fra dipinti, lavori grafici e sculture allestite alla Fondazione Magnani Rocca di Mamiano di Traversetolo in provincia di Parma, a documentare la produzione di Antonio Ligabue, il grande pittore nato a Zurigo (1899) ma cresciuto a Gualtieri di Reggio Emilia (1965). In mostra alla Magnani Rocca i bellissimi animali, esotici e selvaggi, ricreati dalla sua allucinata fantasia – una giungla immaginaria cresciuta fra i boschi del Po – oppure animali domestici, ma  rappresentati in atteggiamenti ostili e minacciosi. È il tormento di un’anima che grazie alla pittura trova la propria voce e il proprio riscatto. E accanto a questi gli autoritratti, tutti di potente espressività, che per ossessione fisiognomica possono essere avvicinati a quelli di Van Gogh. Infine scene agresti, con cavalli e umili buoi al lavoro, una natura da cortile fra paesaggi padani ma punteggiati da casine e campanili reminiscenze della sua Svizzera d’origine.

Ligabue è certamente uno dei protagonisti dell’arte del XX secolo, un grande espressionista, al pari di Van Gogh e Munch. Il talento e le tensioni, infatti, sono quelli di un maestro sicuro e ben si colgono dalla potenza visionaria, dalla stesura pittorica e dai rimandi continui  nello sviluppo della sua opera. Dal primitivismo incerto della prima fase, più ingenua e conclusasi con gli anni Trenta, all’esplosione espressionista dal colore violento e dalla pennellata convulsa.

Curata da Augusto Agosta Tota, per iniziativa della Fondazione Magnani Rocca presieduta da Manfredo Manfredi, in collaborazione con Comune di Parma, Comune di Traversetolo e Centro Studi & Archivio Antonio Ligabue, presentata da Marzio Dall’Acqua e Vittorio Sgarbi, col coordinamento di Stefano Roffi, la grande antologica celebra colui che semplicisticamente a lungo è stato definito “il buon selvaggio” della pittura italiana.

Giusto 50 anni fa, nel 1961 solo quattro anni prima della morte, Antonio Ligabue vive la consacrazione d’artista con una mostra a Roma alla galleria La Barcaccia. L’artista partecipò solo in cambio di una medaglia del Governo, e la medaglia arrivò, d’oro. Singhiozzava quando se la trovò tra le mani. Inizia lì, a 62 anni, dopo tanta miseria e lunghe degenze in ospedale psichiatrico, il sogno di normalità di Ligabue, che si concretizza nell’acquisto della Gilera. Dopo la moto, ecco la macchina, altro inarrivabile sogno di una vita, con tanto di autista che si levasse il cappello aprendogli la portiera: una rivalsa su una esistenza terribile, fatta di rifiuto e marginalità, di abbandoni e di malattia. Ma presto arriva una paresi a bloccare Ligabue e, nel 1965, la morte.

Nel 1966 la Quadriennale di Roma ospita le sue opere e lo sdogana definitivamente al mondo dell’arte, mentre la grande antologica di Palazzo Reale a Milano e la più recente mostra alla Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti a Firenze lo hanno posto tra i grandi artisti del Novecento.

 

Antonio Ligabue. La follia del genio, è visitabile fino al 26 giugno.

Fondazione Magnani Rocca, via Fondazione Magnani Rocca 4, Parma – Mamiano di Traversetolo.

Orario: dal martedì al venerdì orario continuato 10-18 (la biglietteria chiude alle 17)
sabato, domenica e festivi orario continuato 10-19 (la biglietteria chiude alle 18). Lunedì chiuso.

Ingresso: € 9,00 valido anche per le raccolte permanenti – € 5,00 per le scuole.

Il martedì pomeriggio ore 15:30 viene organizzata una visita alla mostra con guida specializzata; non occorre prenotare, basta presentarsi alla biglietteria,
il costo è di € 12,00 (ingresso e guida).

Informazioni e prenotazioni gruppi: tel. 0521 848327 / 848148 Fax 0521 848337
info@magnanirocca.it

www.magnanirocca.it

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