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23 Aprile 2010 | Archivio / Economia

Emilia-Romagna, dov’è di casa il biologico

La regione prima in Italia per mense scolastiche, aziende a vendita diretta, siti di e-commerce e mercatini bio

A cura di Chiara Vergano

23 aprile 2010

Verdura, frutta, carne, uova. Ma anche olio, formaggi, vino, marmellate. Tutti prodotti affidabili, sicuri e salutari per chi li consuma, e sostenibili per l’ambiente da dove hanno origine. Parliamo del biologico, settore che conquista sempre più simpatizzanti e acquirenti. Soprattutto in Emilia-Romagna che, in base al rapporto Bio Bank 2010, guida insieme a Lombardia e Toscana la classifica nazionale delle regioni più biologiche, conquistando in particolare quattro “primi posti”: per le mense scolastiche (che sono 147), le aziende a vendita diretta (359), i siti di e-commerce (20) e per i 37 mercatini bio. L’Emilia-Romagna è anche prima tra le regioni del nord Italia come numero di aziende agricole o di trasformazione biologiche; ce ne parla Tiberio Rabboni, assessore regionale all’Agricoltura.

Intervista a Tiberio Rabboni

Pranzare o cenare fuori casa in maniera salutare ed ecologicamente sostenibile si può. Così come cresce l’offerta di strutture ricettive dove trascorrere un fine settimana, e di negozi o supermercati dove acquistare prodotti biologici e biodinamici. Sono sempre i dati di Bio Bank a dirlo, collocando l’Emilia-Romagna al secondo posto in Italia per numero di ristoranti biologici (39, mentre erano 33 nel 2007), al terzo per agriturismi bio (passati da 117 a 158), al quarto per negozi (attualmente 109, mentre erano 102 nel 2007), e al quinto infine per numero di Gas, i gruppi di acquisto solidali, che hanno raggiunto quota 50.

Ma quanto “vale” il comparto biologico? A livello nazionale tre miliardi di euro, di cui almeno 800 milioni rappresentano il valore della produzione dell’Emilia-Romagna. E nel 2009, anno nero per l’economia, globale e locale, il bio ha registrato un andamento in controtendenza, con una crescita dei consumi del 7%. Come si spiega? La parola a Paolo Carnemolla, presidente di Prober, l’associazione emiliano-romagnola dei produttori biologici e biodinamici, e della federazione nazionale Federbio.

Intervista a Paolo Carnemolla


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