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15 Dicembre 2009 | Mostre

Ferrara celebra Boldini

A Palazzo dei Diamanti novanta opere del grande artista

A cura di Marina Leonardi

15 dicembre 2009

Cari ascoltatori, con questa nuova rubrica dedicata alle mostre nella nostra regione torniamo nella bella Ferrara sulle tracce di uno dei suoi tanti illustri figli, il pittore Giovanni Boldini. A Palazzo Diamanti infatti, fino al 10 gennaio, è allestita la mostra Boldini nella Parigi degli Impressionisti che propone una novantina di opere magnifiche che vanno dal 1865 al 1901 e che testimoniano il tratto felice dell’artista ferrarese, la capacità di raccontare nelle sue tele una società, un’epoca. Dai paesaggi, alle scene urbane fino ai mirabili ritratti, piccole istantanee sfolgoranti della buona società francese, ecco dipanarsi tutta la poliedricità di questo autore.

Chi era il Boldini che si trasferì da Firenze a Parigi nel 1871? Come si sviluppò la sua personalità da quel momento al 1886, durante il periodo aureo della rivoluzione impressionista? Cosa rimase di quelle esperienze in seguito, quando Boldini divenne uno dei più celebri ritrattisti dell’alta società? Sono queste le domande principali alle quali vuole rispondere questa mostra. A differenza delle rassegne precedenti, tutte antologiche, l’esposizione, organizzata da Ferrara Arte e dal Clark Art Institute di Williamstown e composta come dicevamo da una novantina di capolavori provenienti da ogni parte d’Italia e del mondo, fa emergere tutta la complessità e il fascino della personalità boldiniana in quel quindicennio cruciale che condusse l’artista, dopo l’esperienza macchiaiola, alla piena maturazione, avvenuta negli anni Novanta, di quelle doti di ritrattista che da allora in avanti lo resero celebre nel mondo.

Ad accogliere il visitatore è un prologo dedicato agli anni fiorentini, un’esperienza fondamentale per la formazione dell’artista. Si passa poi all’esperienza parigina, siamo nel 1871, appena giunto a Parigi, Boldini si dedica alla realizzazione di quadri di genere allora molto richiesti dalla ricca borghesia europea e soprattutto americana. Grazie ad uno stile elegante e ad una tecnica pittorica raffinata, Boldini viene considerato da subito come il più brillante interprete di quella pittura ricercata.
La serie di vedute di città colpirono profondamente i contemporanei, con quelle diede una sua personale interpretazione della realtà della vita moderna. Sono dipinti di un “realismo” singolare in cui l’artista ferrarese dimostra di padroneggiare sia il piccolo che il grande formato, basando ogni sua creazione sullo studio attento, talvolta ostinato, “del vero”.
In questo periodo Boldini si concentra sui molteplici temi della vita moderna, all’universo femminile, alla realtà urbana al paesaggio. Come molti altri suoi contemporanei fu attratto dai teatri e dai caffè-concerto di Parigi e dall’atelier d’artista.  

La mostra approfondisce, infine, l’evoluzione dello stile di Boldini nel genere del ritratto, che praticò con rinnovato slancio attorno alla fine degli anni Settanta, decidendo infine di dedicarvisi completamente. L’artista attinge a piene mani all’arte dei grandi maestri del passato e facendo propri i loro insegnamenti: nel ritratto Boldini si misura direttamente prima con mostri sacri come Manet, con il quale condivide committenza ed amicizie, e successivamente con Sargent e Whistler, quando si afferma come uno dei più contesi pittori dell’alta società europea e americana.
Sono proprio le opere di questa fase, in particolare alcuni tra i più celebri ritratti realizzati negli anni Novanta, a comporre l’epilogo della bella mostra ferrarese.

Info: Palazzo dei Diamanti
Corso Ercole I d’Este, 21 – 44100 Ferrara

fino al 10 gennaio 2010
Aperto tutti i giorni, feriali e festivi, lunedì incluso:
9.00-19.00 orario continuato
Aperto anche: 1 novembre, 8, 25 e 26 dicembre, 1 e 6 gennaio
(la biglietteria chiude 30 minuti prima)

http://www.palazzodiamanti.it/index.phtml?id=659

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