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10 Giugno 2016 | Mostre

Fotografi sulla strada

Una grande mostra racconta economia e lavoro sulla Via Emilia

A cura di Valeria Cicala

Riferendosi alla “Bassa” Giovanni Guareschi scriveva “ chi cerca il pittoresco se ne vada a Capri o a Cortina. La Bassa è l’antipittoresco e proprio per questo è pura e incontaminata”. Tale considerazione, care ascoltatrici e cari ascoltatori, potrebbe in qualche misura aderire alla Via Emilia che nel suo versante occidentale l’attraversa. Sebbene il suo paesaggio abbia attraversato millenari cambiamenti, proprio nelle foto proposte in una densa ed eloquente mostra in corso al Mast di Bologna, ci porta a ritrovare certe sue schiette matrici che si collegano strettamente agli uomini e alle grandi capacità che l’Emilia Romagna sa esprimere, da sempre. Ma accentua la consapevolezza dell’accelerazione, della frenesia, anche dell’ingorgo della temperie più recente.

Tale preambolo desidera portarvi a visitare Ceramica, latte, macchine e logistica – Fotografie dell’Emilia-Romagna al lavoro, curata da Urs Stahel. Le esposizioni al MAST sviluppano il tema della Via Emilia che caratterizza la XI edizione di Fotografia Europea 2016 indirizzandolo alla rappresentazione fotografica del lavoro,  dell’industria e dell’economia, in linea con la missione primaria della Fondazione MAST.

La mostra propone attraverso gli scatti di importanti fotografi una riflessione sullo sviluppo economico e paesaggistico che ha interessato l’Emilia-Romagna negli ultimi decenni. Qui ritroviamo oltre 200 immagini e una trentina di volumi fotografici su ambienti, contesti, realtà della regione. Già il titolo che unisce le mostre “stila un inventario dello sviluppo economico e paesaggistico che ha interessato la regione si dal volgere del millennio”

Una storia per immagini, che narrano gli spazi delle industri e delle aziende. I loro cambiamenti: il reimpiego o l’abbandono di determinati complessi; ma si parla anche di nuovi modi di organizzare il lavoro, la tensione a migliorare la qualità della vita degli operai.

Spiega Urs Stahel “ alle immagini è affidato il compito di raccontare come le vecchie industrie scompaiano, sostituite da nuovi impianti e sistemi produttivi ad altissimo contenuto tecnologico, come al paesaggio tradizionale e ad un territorio dal sapore antico si contrappongano le nuove aree del terziario avanzato, dei commerci, della tecnica, dell’accelerazione e come simili fenomeni siano riscontrabili, non solo nei settori dell’industria meccanica e della ceramica, ma anche in quelli della produzione alimentare e della piccola impresa”.

Protagoniste sono le opere di Lewis Baltz, Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Tim Davis, Simone Donati, Paola De Pietri, John Gossage, William Guerrieri, Guido Guidi, Walter Niedermayr, Enrico Pasquali, Bas Princen, Franco Vaccari, Carlo Valsecchi, Marco Zanta, Officine Minganti Altrettanto significativi gli scatti di scena tratti dal film Il deserto rosso di Michelangelo Antonioni..
E un ulteriore valorizzazione dei temi affrontati dalle esposizioni giunge dal documentario di Francesca Zerbetto e Dario Zanasi, Le radici dei sogni – L’Emilia-Romagna tra cinema e paesaggio.

Ci sono tanti modi di conoscere la Via Emilia, una straordinaria via consolare dei quali i romani avevano percepito tutte le straordinarie potenzialità

Un saluto da Valeria Cicala.

http://www.mast.org/ceramica-latte-macchine-e-logistica

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