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18 Dicembre 2009 | Mostre

Guglielmo Marconi Premio Nobel 1909-2009

La mostra a Bologna fino al 10 gennaio

A cura di Cinzia Leoni

18 dicembre 2009

Cari ascoltatori torniamo a parlarvi di Guglielmo Marconi che il 10 dicembre 1909, ricevette a Stoccolma il Premio Nobel per la Fisica. A cent’anni da quell’evento  è stata inaugurata a Bologna una mostra che mette in luce il suo lavoro attraverso elementi espositivi innovativi e anche interattivi. La mostra, dal titolo Guglielmo Marconi premio Nobel 1909-2009, si trova a Palazzo d’Accursio, sede del Comune di Bologna, dove in particolare nella Sala d’Ercole, si sviluppa un percorso che cala il visitatore in una atmosfera da primi del ‘900. Attraverso pannelli esplicativi, strumenti d’epoca, apparati interattivi, animazioni, video e grafici multimediali si può comprendere il genio di Marconi, le strumentazioni e le invenzioni che lo portarono a vincere il Nobel, all’età di 35 anni “…a riconoscimento del contributo dato allo sviluppo della telegrafia senza fili”, come era scritto nella motivazione della Reale Accademia delle Scienze di Svezia. Ma lasciamo subito la parola ai protagonisti di questa mostra, come Barbara Vallotti, che ne è curatrice, assieme al presidente della Fondazione Marconi Gabriele Falciasecca.

Intervista a Barbara Vallotti 

Una mostra dalle soluzioni insolite come ci racconta l’architetto Tobia Repossi che ha curato l’allestimento.

Intervista a Tobia Repossi

Alla Mostra dedicata a Marconi si potrà “interagire” con alcuni dispositivi come il telegrafo Morse o il detector magnetico. Grande il contributo di oggetti proveniente dalla Fondazione Marconi e dalla Collezione di Maurizio Bigazzi – che fa parte anche del comitato scientifico –  e che li ha  in parte ri-assemblati o addirittura appositamente ricostruiti per la mostra. Da lui ci facciamo raccontare l’installazione creata per ricordare il salvataggio dei passeggeri del transatlantico Republic che mostrò al mondo l’utilità del radio-soccorso e delle invenzioni di Marconi. Agli occhi di chi guarda si presenta una sala immersa nella nebbia dove viene proiettato in una parete un filmato in bianco e nero  che racconta i momenti dell’emergenza vissuta nel transatlantico. In un lato della sala sono visibili gli strumenti che consentirono l’invio dell’SOS senza fili. Sentiamo Bigazzi…

Intervista a Maurizio Bigazzi

Il percorso espositivo termina nel ventunesimo secolo, sul pianeta Terra, dove le intuizioni di Marconi costituiscono la struttura portante del comunicare quotidiano, ma ove si guarda anche oltre, nello Spazio, abitato da satelliti e osservato da radio-telescopi che ancora una volta mostrano la grandezza di Guglielmo Marconi, pioniere del wireless.

Brano corrente

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