“All We Ever Wanted Was Everything and Everywhere “ è la prima personale in un’ istituzione museale italiana di Julian Charrière, classe 1987, tra i più interessanti artisti attivi oggi. Il suo lavoro spazia tra geologia, biologia, fisica, storia e archeologia padroneggiando performance, scultura, fotografia e video. Come un esploratore o, meglio, un archeologo, Charrière gira il mondo studiando il passato per leggere meglio il presente. I suoi progetti sono spesso frutto di un lavoro sul campo in località remote che presentano profili geofisici forti, come vulcani, ghiacciai, siti radioattivi, per testimoniare come la civiltà umana e il paesaggio naturale siano inestricabilmente collegati. Natura e civiltà che sono spesso in contrasto, soprattutto in quell’era geologica che comprende i due ultimi secoli e mezzo e che gli scienziati chiamano Antropocene, per sottolineare il dominio dell’azione umana su un ambiente terrestre, condizionato in maniera irreversibile.
A cura di Lorenzo Balbi. Fino all’8 settembre