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16 Settembre 2011 | Mostre

La sapienza risplende

Ai Musei Comunali di Rimini in mostra le Madonne d’Abruzzo tra Medioevo e Rinascimento

A cura di Marina Leonardi

16 settembre 2011

Da un’epigrafe che s legge in calce alla Madonna duecentesca di Sivignano, “Nel grembo della Madre risplende la sapienza del Padre“, trae ispirazione il titolo della mostra, curata da Lucia Arbace che propone un insieme di dipinti e sculture lignee di area abruzzese che coprono l’arco cronologico tra la fine del XII e gli inizi del XVI secolo.

Stiamo parlando di La sapienza risplende. Madonne d’Abruzzo tra Medioevo e Rinascimento allestita fino al 1 novembre presso i musei comunali di Rimini. La mostra comprende una ventina di esemplari di notevoli dimensioni, fra i quali non mancano alcune Maestà più grandi del naturale, che nell’imponenza della rappresentazione e nella smagliante veste cromatica esercitano su qualunque osservatore un indubbio fascino, ed è caratterizzata dal forte accento sul quale si fonda il titolo. La mostra mette insieme esemplari medievali e rinascimentali, in una continuità sancita innanzitutto dal tema mariano e poi dalla connotazione geografica, che, sul piano stilistico, si riveste di una peculiare intensità; le Madonne con Gesù bambino ostentano infatti una intensa vivacità di affetti, sia quando sono atteggiate alla pensosa serietà degli sguardi, sia quando entrano in affabile rapporto con chi le osserva.

Fra le opere esposte spiccano per la classica severità la Madonna col Bambino di Castelli, che in antico si conservava nella distrutta abbazia di San Salvatore, e la Madonna di Ambro, proveniente in origine da San Pio di Fontecchio, nei pressi dell’Aquila.
La prima è intagliata in due blocchi cavi di legno di noce che conferiscono una consistenza monumentale al compatto gruppo di Maria e di Gesù, ideato per essere collocato su un trono non più esistente.

La Madonna di Ambro, così denominata forse da un santuario nei pressi di Ascoli Piceno dipendente da Farfa, fin dalla prima occhiata tradisce un ascendente bizantino. Lo vediamo in ogni dettaglio: dalla sontuosa acconciatura di Maria, ai pendilia, i fili di perle che ricadono come quelli di un’imperatrice di Costantinopoli. Anche qui la ieratica regalità di Maria si addolcisce nella sua maternità, perché questa regina in trono è anche lactans, del latte, e deriva da un’iconografia di radici orientali.

Saranno in mostra, eccezionalmente, anche la Madonna del latte di Montereale nel suo smagliante cromatismo, e la Madonna di Sivignano, riscoperta e “salvata” da Federico Zeri negli anni sessanta del Novecento da un increscioso episodio di vendita clandestina, sventato dagli abitanti di Sivignano che fecero di tutto per nascondere la “loro” Madonna, impedendone così l’alienazione Tra i capolavori del Rinascimento non si può dimenticare la Madonna in trono con angeli di Saturnino Gatti, pittore che si innesta nel solco della tradizione del centro Italia, simile nella finezza al Pinturicchio e nell’eleganza ai maestri umbri e laziali del Quattrocento.

Info:
LA SAPIENZA RISPLENDE. Madonne d’Abruzzo tra Medioevo e Rinascimento. Rimini, Musei Comunali,
fino al 1 novembre 2011.
Orari: da martedì a sabato 8.30 – 13.00, 16.00 -19.00; domenica e festivi 10.00 – 12.30, 15.00 – 19.00.
Chiuso i lunedì non festivi
Mostra promossa da: Meeting per l’amicizia fra i popoli, con la Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici dell’Abruzzo e la Soprintendenza per i beni storici, artistici e etnoantropologici dell’Abruzzo.
Con l’alto patronato della: Presidenza della Repubblica.
Con il patrocinio di: Presidenza del Consiglio dei Ministri, Regione Abruzzo, Regione Emilia Romagna, Provincia di Rimini, Comune di Rimini.

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