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19 Dicembre 2011 | Archivio / Economia

L’impresa della cultura in Emilia Romagna

I primi dati di una ricerca Ervet

A cura di Cinzia Leoni e Gianni Boselli

19 dicembre 2011

La cultura in Emilia-Romagna ha un’importanza di tutto rispetto per l’economia del territorio: ottantamila addetti in trentaduemila unità locali e un fatturato annuale che arriva fino al 3,7 per cento del dell’intera economia regionale (e fino al 13 per cento se si aggiungono moda, arredamento etc.). Si  registra inoltre di una crescita di imprese del 58 per cento nel periodo tra il 2009 e il 2011.

Sono solo alcune delle cifre fornite da una ricerca Ervet (Emilia-Romagna Valorizzazione Economica del Territorio) che per la prima volta tracciano il quadro, sull’economia della cultura e della creatività in Emilia-Romagna, annunciate in un convegno che si è tenuto nei giorni scorsi  nella sede della Regione, dal titolo L’economia della creatività, realizzato all’interno di una serie di workshop nell’ambito del Programma Triennale delle Attività Produttive. L’intero rapporto, commissionato dall’Assessorato regionale alla Cultura, sarà reso noto nel mese di gennaio.

Durante il convegno sono state analizzate le problematiche e le potenzialità di una settore dell’economia regionale da tutti definito “risorsa fondamentale” ed “elemento strategico di sviluppo”, così come “sottostimato rispetto al suo reale peso specifico”. Temi che sono stati affrontati da esperti, amministratori, studiosi e protagonisti, soprattutto giovani, che hanno portato le proprie considerazioni su un unico canale di riflessione, quello subito evidenziato dall’assessore regionale alla Cultura Massimo Mezzetti aprendo i lavori:

Intervista a Massimo Mezzetti

Recenti ricerche hanno evidenziato come le uniche due voci che abbiano uno sviluppo di spesa nelle famiglie italiane (53 per cento) siano turismo e cultura, e il 40 per cento dei turisti che visitano l’Emilia-Romagna affermano di farlo in occasione di un evento culturale: in regione negli ultimi dodici anni l’incremento di visitatori nel circuito delle Città d’arte è stato del 600 per cento, Positivi in questo senso anche i dati di Unioncamere, per cui l’industria della cultura e della creatività ha un’incidenza sull’occupazione nazionale del 5,7 per cento (con in cima l’Italia del nord-est).

L’Emilia-Romagna in particolare si segnala come terra di festival, e “le stime parlano nella misura più pessimistica di almeno 4 euro che vengono prodotti a fronte di ogni euro investito”. La Cultura come fondamentale volano economico dunque. E sulla necessità di interventi trasversali per favorire questa industria con un alto fattore di crescita soprattutto rispetto ai giovani è intervenuta l’assessore regionale al Progetto giovani, Donatella Bortolazzi: che ha ricordato le politiche della regione orientate al settore, sviluppatesi dal 2006 soprattutto in seno all’accordo quadro GECO, con risultati significativi e coerenti con le politiche europee.

La conclusione del Convegno è stata affidata all’assessore alla Attività Produttive Giancarlo Muzzarelli.

Intervista a Giancarlo Muzzarelli

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