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17 Marzo 2015 | Archivio / Protagonisti

Un musicista nell’Europa del Settecento

Violinista e compositore riminese, Carlo Tessarini lavorò a Venezia, Urbino, Parigi, Londra e in Olanda.

A cura di Claudio Bacilieri. Lettura di Cinzia Leoni

Cari amici, diamo un’occhiata al sito dei riminesi illustri, Rimini.com, curato da Paola Besutti, per vedere se c’è qualche personaggio che può attirare la nostra attenzione. Lo troviamo subito: è Carlo Tessarini, violinista e compositore nell’Europa del Settecento. Ci piace perché è un esempio della cultura dell’epoca, quando erano soprattutto gli artisti e gli intellettuali a viaggiare, gettando le basi di quell’Europa cosmopolita che avrebbe poi trovato il suo compimento nell’attuale programma di scambi universitari Erasmus.

Nei frontespizi e nelle dediche il musicista ricorda sempre la propria origine riminese («Carlo Tessarini da Rimini», «Carlo da Rimini»), ma non è mai stato trovato il suo atto di nascita o di battesimo in questa città, e la data di nascita, il 1690 circa, viene calcolata in base a una testimonianza che nel 1762 gli attribuisce 72 anni d’età. A Rimini esisteva una famiglia Tessarini attiva nel commercio marittimo e dotata di qualche bene immobiliare; a essa probabilmente apparteneva anche Carlo, ma non è noto con quale grado di parentela. Non hanno trovato riscontro studi o rapporti con Vivaldi o con Corelli, che la letteratura musicale indica talvolta come suoi maestri.

La prima notizia che riguarda il nostro personaggio è del 1716, quando inizia il suo incarico di «maestro dei concerti» presso l’ospedale dei Derelitti ai Santi Giovanni e Paolo a Venezia; ruolo che avrebbe ricoperto sino al 1719, e nuovamente dal settembre 1727 al febbraio 1730. Al 15 dicembre 1720 risale poi l’assunzione come violinista presso la cappella di San Marco; impiego che avrebbe mantenuto sino al 1733. Pur essendo stato confermato in San Marco sino al 1735, Tessarini abbandonò l’incarico prima di quella data, in un momento non ancora precisato.
A Venezia, dove pubblicò la prima opera (Sonate per violino, opera 1), non restano altre sue tracce. Un legame fra Rimini e Venezia potrebbe essere stato per Carlo quello della famiglia Tessarini di Udine, forse imparentata con il ceppo riminese, e con frequenti contatti con la città lagunare. Certamente a Venezia tra 1724 e 1729 furono pubblicate Le Cene, le partiture dei 12 Concerti e delle 12 Sonate per flauto traverso, senza autorizzazione dell’autore e con numeri d’opera assegnati dall’editore stesso. Queste edizioni furono poi duplicate da Walsh (London) e Witvogel (Amsterdam) e severamente criticate nel 1734 da Tessarini per la loro scarsa cura editoriale.
In una data compresa fra il 1733 e il 1735 Tessarini lasciò quindi Venezia ed entrò al servizio della cappella del Duomo di Urbino, in ciò forse aiutato dall’influente cardinale Annibale Albani. Pur rimanendo legato tra il 1733 e il 1757 alla cappella di Urbino egli godette di numerose licenze e interruzioni del servizio anche pluriennali, seguite da richieste di riassunzione, sempre accolte dal Consiglio. Forse fu assente fra il 1733 e il 1738, periodo in cui diresse l’opera La fede ne’ tradimenti a Camerino per il carnevale 1734, incarico non incompatibile con il servizio a Urbino, ma ricoprì anche il ruolo, assai più inconciliabile, di «direttore della musica instromentale» a Brünn (oggi Brno, Repubblica Ceca) nella residenza del cardinale Wolfgang Hannibal Schrattenbach.
Al 1734 risale la pubblicazione dell’opera 2 (BV 2) le cui lastre furono prodotte dall’autore a proprie spese. Tramite la pubblicazione in proprio e vari accordi di commercializzazione con editori europei, egli si proponeva così di reagire allo sfruttamento non autorizzato delle proprie composizioni.
Di nuovo assunto a Urbino nel 1738, se ne allontanò spesso. Fu a Roma nel 1740, anno in cui avrebbe dovuto ricoprire l’incarico di primo violino al teatro Valle, se la morte del papa Clemente XII non avesse causato la sospensione della stagione. Il 13 febbraio del 1740 partì per Napoli. Forse ritornato a Roma, dedicò (20 febbraio 1741) la Gramatica di Musica al marchese Gabrielli. Negli anni successivi Tessarini ebbe contatti con la città di Fano dove nel 1743 viene definito «direttore perpetuo» di una non meglio identificata Accademia degli Anarconti.

Negli anni 1744-47 Tessarini fu per un periodo a Parigi; dato, quest’ultimo, confermato da alcune richieste e concessioni di privilegi di stampa. Ad allora risalirebbero le prime stampe parigine di sue composizioni, e l’accordo di commercializzazione editoriale fra Carlo e Giovanni Francesco Tessarini che fornivano le lastre a diversi editori parigini.
A ridosso del soggiorno parigino, è documentata la sua presenza in Olanda. Il 1° novembre 1746 tenne un concerto ad Amsterdam, trascorse poi qualche giorno a Nijmegen partecipando forse al grande concerto che si tenne nella sala cittadina di Doelen il 27 gennaio 1747, e ad Arnhem, dove tenne un concerto pubblico il 24 febbraio 1747 presso il Collegium Musicum Santa Caecilia.
Dall’Olanda passò quindi all’Inghilterra. Tra aprile e ottobre del 1747 fu assunto a Londra come capo dell’orchestra di Ruckhold House che animava l’ora di colazione dei lunedì mattina estivi con musica e danze. Altra documentazione relativa a concerti documentano la sua presenza a Londra almeno sino al 1748. Le sue musiche potevano essere ascoltate ogni venerdì mattina presso Mr. Roure’s in Oxeden Street, vicino a Haymarket. Il 18 aprile dello stesso 1748 suonò diversi suoi concerti per violino nell’ambito della serie di concerti a pagamento organizzata da Palma in Hickford’s Room.

Tra il 1750 e il 1757 Carlo Tessarini riappare nei registri della cattedrale di Urbino, dalla quale però risulta allontanarsi per servizi in località vicine e lontane; fu infatti a Bruxelles nel dicembre 1752, dove presso l’«Auberge aux Bons Enfants près de la Steenporte» era possibile acquistare composizioni italiane da lui messe in vendita. Nel 1757 vari annunci di concerti attestano nuovamente la sua presenza all’estero, a Frankfurt am Main dove a settembre tenne vari concerti. Nessuna documentazione sussiste per i tre anni successivi, ma è probabile che egli vivesse in Olanda, forse ad Arhnem o a Nijmegen. Il 9 dicembre del 1760 diede un concerto ad Amsterdam con la cantante portoghese Luisa Severino (Louise Saverewein), seguìto da un altro il 27 marzo del 1761 ad Arnhem; risultano inoltre sue presenze a Nijmegen nel 1761-63. Nel 1762 era a Groningen dove Lustig lo descrive come ancora molto vivace e impegnato sia come esecutore sia come compositore. Incredibilmente attivo, diede ancora concerti a Rotterdam (1765) e ad Arnhem (1766), qui ancora con la Severino. A questi anni risale il ritratto (ora irreperibile) dipinto da Palthe, dal quale fu tratta la mezzatinta di Pether tutt’ora circolante in vari esemplari. Al 15 dicembre 1766 ad Arnhem risale l’ultima notizia che lo riguardi relativa alla cancellazione di un suo concerto. Non sono noti il luogo e la data della sua morte, forse Amsterdam nello stesso 1766 o agli inizi del 1767. 

Il repertorio di Tessarini è solo strumentale e consiste prevalentemente di concerti, sonate e duetti. Egli iniziò relativamente tardi a stampare le proprie composizioni (1729), tuttavia da quel momento il flusso editoriale continuò ininterrottamente sino agli anni ’60 del Settecento. Tale ampio arco creativo consente di osservare i mutamenti di stile che dagli evidenti influssi vivaldiani e corelliani  conducono a inflessioni ‘galanti’. Nel tempo, compare il timido inserimento dei fiati. Il suo idioma musicale appare caratterizzato da una spiccata vena melodica. Certamente impegnato nell’attività didattica, fu tra i primi a dare alle stampe un fortunatissimo e più volte tradotto manuale, “Gramatica di musica”, contenente esercizi graduali per imparare a suonare il violino.

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