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11 Settembre 2013 | Archivio / Economia

Vendemmia 2013 in Emilia

In crescita qualità e quantità

A cura di Cinzia Leoni

11 settembre 2013

La vendemmia 2013 in Emilia è tra le migliori annate degli ultimi anni e segna un aumento della produzione intorno al 5% e una qualità decisamente buona, specialmente per i bianchi. E tra le novità in arrivo vi sono le nuove Doc e Docg Pignoletto che permetteranno di trasformare quello che oggi è un vitigno, dunque coltivabile ovunque, in una denominazione strettamente legata a un territorio, compreso tra le province di Bologna, Modena e Ravenna.

Un rafforzato legame con il territorio di produzione anche per l’Igt Emilia, il cui nuovo disciplinare (già inviato a Bruxelles) prevede che anche la fase di spumantizzazione di questo Lambrusco debba avvenire esclusivamente nella zona di produzione delle uve, vale a dire nel territorio dell’Emilia-Romagna (esclusa la provincia di Rimini) e in quello delle province di Mantova e Cremona.

L’Emilia-Romagna è la seconda regione produttrice di vino dopo il Veneto e i nostri vini sono campioni d’esportazione con una crescita nel 2012 del 15%, più del doppio del dato medio nazionale che è stato del 6,5%.

Dopo le vendemmie precoci degli ultimi anni (in particolare quella 2012 condizionata da un’estate particolarmente calda e siccitosa), la raccolta dell’uva quest’anno è iniziata più regolarmente, alla fine di agosto per i bianchi precoci, le basi spumanti e frizzanti, dal 3 al 10 settembre per Ortrugo, Pignoletto e Malvasia, mentre dal 20 settembre in poi partirà la raccolta delle uve per il Lambrusco, seguito a ottobre dagli altri rossi come Sangiovese e Cabernet.

L’andamento meteo climatico è stato ad oggi più favorevole di quello 2012. Dopo un primavera particolarmente piovosa, l’estate 2013 è stata infatti una tipica estate padana con caldo e condizioni di siccità, tali tuttavia da non procurare particolari sofferenze ai vigneti, che hanno comunque potuto contare sulla microirrigazione di soccorso e adeguate riserve idriche. Le notti fresche hanno inoltre costituto un elemento molto positivo per il corretto sviluppo della componente aromatica. Buono anche lo stato sanitario delle uve.

Dal 2007 a oggi sono quasi 200 i milioni di euro destinati alla qualificazione del comparto. Il vino emiliano-romagnolo è ormai da anni protagonista di una forte crescita qualitativa. Un risultato che nasce anche da forti investimenti nei campi e nelle cantine e da una più efficace commercializzazione. Il tutto sostenuto anche da importanti risorse pubbliche. Per la qualificazione delle cantine sono appena stati assegnati a 31 aziende 4,3 milioni di euro, ma altre risorse sono in arrivo.

Si tratta di 3,8 milioni di euro, con un bando che si chiuderà l’11 ottobre destinato alle aree non sisma, e di 5 milioni di euro che saranno invece riservati espressamente alle aziende dei territori colpiti dal terremoto (il relativo bando uscirà entro ottobre). Complessivamente le risorse andate al comparto vitivinicolo grazie all’Ocm vino e al Programma regionale di sviluppo rurale dal 2007 a oggi hanno sfiorato i 200 milioni di euro. 

Per maggiori informazioni: Portale E-R – Agricoltura e pesca

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