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17 Dicembre 2015 | Racconti d'autore

Tre sguardi in uno

Poesie di Franco Stefani tratte dal volume omonimo (Bologna, Pendragon, 2015)

A cura di Vittorio Ferorelli. Lettura di Fulvio Redeghieri

Giornalista e scrittore, Franco Stefani ha raccolto in volume i suoi versi, insieme a prose brevi e note di viaggio. Abbiamo scelto alcuni brani di poesia, un linguaggio che, secondo l’autore, può ridare il giusto valore alle parole e aiutarci a scoprire almeno una parte della nostra complessità.

La casa

Se m’accadrà di udire
voci rincorrersi nelle stanze
della mia casa, spero
siano spiriti benigni
che vengono a trovarmi
muovendosi leggeri
sulle tracce di pietra per cavalli e carri,
lungo muri scrostati,
sfiorando cicatrici secolari.
In questa vecchia casa
che respira con me, aspetto
buone notizie da altri mondi.

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Dell’immaginazione

Mica tutti son come Salgàri
che nella sua modesta stanza
nonostante una difficile esistenza
navigò da pirata in tutti i mari

e non tutti sono come Ligabue,
le sue belve ruggiscono, vere
(forse lui le vide prigioniere
dentro un circo, una volta o due)

questo per dire che l’immaginazione
la dimensione parallela, la visione laterale
sono gemme che stanno sul crinale
di una visionaria, indomita astrazione

quando non si vedono altri sbocchi
se non quello di vivere appartati
quasi nascosti, pressoché dimenticati
ma tenendo bene aperti gli occhi

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Nostalgia

Svoltato l’angolo, era libertà,
diventavo padrone del giorno.
M’immergevo nella campagna,
nei suoi odori, nei suoi silenzi.
A primavera, in tenere notti,
era mia anche la luna.

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Dell’incertezza

Passano giorni d’immensa pigrizia
mentre si coltivano pensieri inutili;
ci estenuano le pioviggini padane
e ci opprime la nebbia.

Dicono che questo è il tempo
in cui si dovrebbe riflettere:
ma il caleidoscopio è troppo mobile,
tutto s’inabissa in un mulinello incolore.

Sai, nascono mille meteore
e ne muoiono mille altre:
noi, perduti nell’immensità
confidiamo nelle stelle che cadono.

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Racconto di Kinvara*

Sono un principe, il mio castello
s’affaccia su un lago secco di giorno.
L’alta marea porta l’acqua verso sera
insieme ad una dama triste
vestita di seta.
Io non voglio che pianga
e improvviso dolci armonie
fino a quando lei sorride.

* Kinvara è un porto marittimo nella parte meridionale della contea di Galway, in Irlanda. Nei pressi dell’abitato sorge il Dún Guaire Castle.

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Amare non è possedere

Impedimento a crescere,
errore esistenziale
l’amore come prendere
quasi mai come dare

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Dell’isolamento
(A Mark Strand)

Passo ore al buio, questa stanza mi separa
dalla vita che fuori scorre in qualche modo.
Qui dentro si può fissare il nulla.
Non voglio preoccuparmi se arriveranno le ombre,
se il sole se ne andrà senza aloni dorati,
se il dolore mi tormenterà di nuovo,
se vedrò il futuro nella sua feroce verità. Penso
a quante illusioni mi restano, a quanti artifici
potrò ancora utilizzare, a quali maschere indossare,
a quale flauto di Pan suonare
quando cadrà la neve.

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Il potere degli angeli

Ultimamente gli angeli stanno in disparte.
Potranno ancora guarire le ferite?
Faranno tornare le nuvole rosa?
Renderanno dolci i frutti dell’estate
e buono il vino che berremo?
Per merito loro i nostri sogni
resteranno intatti?
Oh, quando gli angeli aprono le ali
possono cantare, ma non parlano con noi.

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Politica

Finita la milionesima riunione
ci si chiede se ancora sia possibile
almeno una modesta rivoluzione
come quella del fiore rosso
cresciuto a dispetto di tutto, sull’asfalto

 

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