Nella sua nuova raccolta di versi, la poetessa Monica Guerra esplora il mondo circostante con la forza dello sguardo che sa andare oltre le mura dell’apparenza. Un invito a “srotolare le ciglia” e a “scompigliare i nidi”, perché “sollevarsi è infilare l’onda nel canto di ogni voce”, nonostante gli ostacoli. Ringraziamo per la lettura Alessandra Ambrogi e l’associazione “Legg’io”.
La misura del vuoto
Ancora non sai? Getta dalle tue braccia il vuoto
e accresci gli spazi che respiriamo; sentiranno forse gli uccelli
l’aria ampliata in più intimo volo.
Rainer Maria Rilke
[…]
*
è l’intercapedine dieci centimetri tiepidi
che pacificano il morso dell’inverno
è un walzer lento tra i versi Šostakovič
e un caldo smisurato all’interno
i vetri s’ingegnano cristalli
– il giorno si fa in gesti –
nell’ora fredda il vuoto qui di fronte,
è la storia che ci tiene vivi, di lato
dieci centimetri di ponte
[…]
*
non è primavera il respiro gelido
tra le ombre dei ciliegi
ma è quasi aprile nonostante
si ripeta una stagione
di pietra dai vetri chiusi
nonostante tu ripeta
disertando sabbia alla clessidra
un germoglio
è questa solitudine
*
e gli inciampi sono doni
a piene mani
esondazione delle spine
annaspare nella corrente
tra i sassi è molto
molto più che niente
l’alleanza del vuoto
sul fondale del resto
l’indifferenza
è un diluvio quotidiano
[…]
*
lungo i rivali una distesa
i girasoli le corolle già spente
sugli steli schienati
qui anche la pineta è piegata
dalla sete fine agosto
è uno sterminio di petali
l’attesa una stagione
———————————————–
Istantanee
tutto ciò ci porta a Novunque – una città come un’altra.
Charles Simić
[…]
*
Down Duval
5:00 pm
i pick up si gonfiano ai semafori nel loro rumore sfondo da astronavi
i chicani[1] smontano dalle impalcature sotto i caschi fradici
alla fermata del 628 l’uomo di colore assedia ogni minuto l’orologio
al 7 Eleven[2] il senzatetto stende il solito cartone
s’accende una sigaretta
5:05 pm
io non fumo da vent’anni
dietro ai vetri una ragazza sbuffa tra lo smalto cotto e i gamberetti
un chihuahua nella borsetta e il caposala forse è d’origine italiana
mentre sotto i patio sbiadiscono i flamingo[3] di plastica
una madre in cucina rimesta il gin in fondo a una tazza
5:20 pm
precipita una pioggia estiva
dietro il verde la ruggine sui cancelli e niente fiori sulle siepi
nelle pieghe di un divano un uomo grasso con la birra in mano
e tutti corrono d’intorno tutti sudati corrono
come lo avessero detto alla televisione
(Austin, Duval St. 2017)
[1] Chicani: popolazione d’origine messicana residente negli USA.
[2] 7 Eleven: catena di minimarket aperta 24 ore su 24 largamente diffusa negli USA.
[3] Flamingo: fenicotteri.
[…]
*
irmaaa rintocca l’uomo gli occhi sulla formica
dalla stanza accanto
un altro grido inchioda il pomeriggio
dai vetri spuntano i lillà un verde spudorato
qualcuno da casa invia i suoi saluti
– qualcuno per le scale li ha scordati –
sorridendo mi chiedi se per caso ho portato
un po’ di vino io abbasso le palpebre parlo delle pillole
il tempo da comprare
sotto gli occhiali scuri ancora la sagoma
di qualche gita al fiume o Venezia
che ogni sera s’annacqua in un bicchiere
ti chiedo se vuoi uscire nel cortile interno
– fra le crepe forse le primule o le viole –
nel tuo sguardo d’un tratto
è sceso il silenzio
(Quisisana, casa di riposo)
[…]
*
la libertà è uno sciame
dentro un volo alto
ma alcune madri al parco
sono isole mute
si annusano in arcipelaghi
– forse il colore dei vestiti –
i bambini noncuranti
saltano da un fosso all’altro
qualcuno sfonda una grata
senza saperlo buca
una vocina sotto lo scivolo
è libera l’altalena?
(Faenza, Parco Bucci 2017)
[…]
opera di
Peng Yu & Sun Yuan
schizzano sempre più svelti
gli ingranaggi il pavimento
una pozza rossa sulle pareti
trasparenti gocciola sculetta
persino si gratta ora succhia
il sangue vittima e carnefice
il pennello la coda di metallo
– qui è già tutto nella gabbia –
il turista
fuori dalla teca mastica
un toast
nella sua busta di plastica
(Venezia, Biennale 2019)
[…]
———————————————–
La paralisi del giorno
il nascere e morire
rinascere e volare via,
aprirsi, amare,
quello che è vivo, amore,
sotto la semina dell’odio
Antonio Porta
La paura ha creato gli dei
Lucrezio
*
non un’orma fuori posto
entro le mura
la distanza è un confine
e nessun cedimento
qui tutto è vuoto e perfetto
il prato spinato
l’esilio di un fiore
*
sul metrò a teatro nelle piazze
il tarlo s’annida
– ogni gesto un’ombra –
ci sbriciola più del colpo
la tana della paura
[…]
*
una pace distratta
fra le dita di uno scoiattolo
e il cemento, l’abbandono
è un verde selvatico
a presa rapida una malinconia
ma tu srotola le ciglia
scompiglia i nidi vergini
la verità freme libera
in una tana disabitata
[…]
———————————————–
Nonostante
E infine:
felice chiunque abbia i propri luoghi della durata!
Egli, anche se venisse portato lontano
senza prospettive di ritorno nel suo mondo,
non sarà più un esule.
Peter Handke
*
chiedilo a un indizio di neve
niente è impossibile
nell’unità il punto zero esiste
fosse ripartire dalla cenere
e in questa notte a lato delle stelle
anche lo sterco esala un bagliore
*
ogni equilibrio è precario
con il vento addosso
ma navigare
i seni verdi dell’onda
è sapersi vivi
la bussola verso l’interezza
[…]
*
i giorni in piedi sul fondale
– la vita sgomita nella piana –
l’innesto della solitudine
è un gorgo di rumore
e nonostante setacciamo
conchiglie fra le pene
sollevarsi è infilare l’onda
nel canto di ogni voce
—————————————————–
Immagini
Fotografie di Virginia Morini realizzate per la raccolta poetica di Monica Guerra “Entro fuori le mura” (Osimo, Arcipelago Itaca, 2021)
Musiche
Emily Wells – “Symphony 1 / In the Barrel of a Gun”
Rufus Wainwright – “Across the Universe”
14 Ottobre 2021
| Racconti d'autore
Entro fuori le mura
Poesie di Monica Guerra tratte dalla raccolta omonima (Osimo, Arcipelago Itaca, 2021)
Vittorio Ferorelli