Salta al contenuto principale
28 Aprile 2012 | Paesaggio dell'anima

Dorothy, la ragazza dell’uragano

Un viaggio in regione attraverso la musica

A cura di Claudio Bacilieri. Lettura di Fulvio Redeghieri

28 aprile 2012

Le musiche di questa puntata: Judy Garland, Frank Sinatra, Tori Amos, Melody Gardot, Franco Battiato.

 Musica. Judy Garland: Somewhere over the rainbow.

 Cari ascoltatori, l’infanzia e l’adolescenza sono un luogo dai confini incerti, situato non si sa bene dove, forse a metà tra il sogno e il mito; un luogo, scriveva Cristina Campo, “magnificato dalla piccola statura”. E’ dal 2007 che la compagnia ravennate Fanny & Alexander, tra le più rilevanti della scena contemporanea, lavora intorno alla storia del Mago di Oz producendo spettacoli, laboratori teatrali, mostre e percorsi espositivi. Il Mago di Oz è un romanzo americano per ragazzi pubblicato nel 1900, diventato un celebre film nel 1939 con Judy Garland nel ruolo della protagonista Dorothy. In questo freddo aprile, Bologna ha ospitato un progetto speciale di Fanny & Alexander appositamente concepito dalla compagnia per la città, scelta come sede per festeggiare i vent’anni del suo lavoro artistico. Nella storia del Mago è proprio una città, Emerald City, a essere fulcro, motore, punto di arrivo e partenza di un viaggio. E così Bologna è diventata uno sfaccettato orizzonte, la mappa fantastica di un percorso, frutto di una straordinaria condivisione di teatri e istituzioni culturali.

 Musica. Frank Sinatra: Somewhere over the rainbow.

 Da qualche parte oltre l’arcobaleno. La versione originale cantata da Judy Garland nel film Il Mago di Oz, ha avuto sin dagli anni Quaranta un enorme successo, tanto da finire nel repertorio dei più grandi cantanti, da Frank Sinatra, che abbiamo appena ascoltato, a Tori Amos, che sentiremo tra poco, da Ella Fitzgerald a Aretha Franklin, da Barbara Streisand a Israel Kamakawiwo. Ma chi è Oz per Fanny & Alexander? L’autrice della drammaturgia, Chiara Lagani, dice: “Oz è una mia ossessione fin da bambina. E’ un viaggio trafitto continuamente dalla nostalgia, un cammino negli archetipi”. Conoscete la storia: Dorothy è una bambina che vive in Kansas con gli zii e il cane. Un giorno, un uragano solleva la casa di Dorothy e, facendola volare, la porta nella Terra Blu dove, atterrando, schiaccia la Strega Cattiva dell’Est. A complimentarsi con Dorothy per l’accaduto è la Strega Buona del Nord, che dona alla bambina le scarpette d’argento appartenute alla strega cattiva. Ci sono quattro streghe nel paese di Oz, spiega la strega buona: io e quella del Sud siamo buone, delle due cattive una è morta – quella dell’Est – ma ancora viva è quella dell’Ovest. E consiglia a Dorothy di andare a trovare il Mago di Oz, l’unico che può aiutarla a ritrovare la via di casa …

 Musica. Tori Amos: Somewhere over the rainbow.

 Attesa, nostalgia, ciclone, casa: queste e altre parole-chiave sono i temi cardine del progetto OZ della compagnia di Ravenna. “Dorothy è una parola magica – spiega la drammaturga (…). È una bambina, la protagonista della storia (…). Dorothy è anche il nome di un ciclone, secondo la tremenda usanza di chiamare con nomi di donna le sciagure naturali o i funghi atomici. Ed è proprio questo il primo livello che s’instaura con il pubblico, perché gli spettatori sono invitati a prendere posto al centro dell’occhio del ciclone – visivo e sonoro – su materassi della protezione civile approntati per dare riparo ai rifugiati, come è accaduto nello stadio di Houston durante l’uragano Katrina, negli States”. Al termine della storia, Dorothy giunge a Oz e, in procinto di essere esaudita, scopre che il suo mago è un falso mago e un vero artista: un ventriloquo, esperto d’aria e mongolfiere, di illusioni e altre cose inesistenti. Ma era davvero un inganno? Su un grande schermo approntato su palco, è proiettato il film Il Mago di Oz. Al di sotto, al centro della scena, la figura di un piccolo dittatore-direttore d’orchestra, ossessionato dal film, del quale esegue senza tregua il doppiaggio, arrogandosi tutti i ruoli e, di più, l’intera parte audio: voci, musiche, suoni e rumori.

 Musica. Melody Gardot: Your heart is as black as night.

 Uno spettacolo, anzi un’opera multiforme, sui sogni e gli incubi dell’infanzia, dove il cuore degli uomini può essere nero come la notte, come nella canzone di Melody Gardot. E che importa se, alla fine, il nostro mago – il mago di Oz – si rivela un ciarlatano per bambini creduloni? Fanny & Alexander svelano in lui le sembianze di un altro mago ben più demente e ciarlatano, Hitler. E svelano anche l’assurdità della nostalgia di Dorothy per l’orribile Kansas. In fondo – sembrano dire i teatranti – il viaggio di Dorothy con i suoi compagni – il cane Toto, lo spaventapasseri, il boscaiolo di latta e il leone codardo – forse non è neanche avvenuto, è stato solo sognato.
«E la voce?». Chiese la bambina. «Oh, io sono ventriloquo», disse l’omino, «e posso fare uscire il suono della mia voce da dove voglio; per questo hai creduto che venisse fuori dalla testa. E adesso vi mostrerò le altre cose che ho adoperato per ingannarvi … ». Meraviglioso viaggio dell’infanzia; e meraviglioso l’invito al viaggio di Baudelaire, messo in musica da Franco Battiato. “Laggiù, tutto non è che ordine e bellezza, lusso, calma e voluttà …”.

Musica. Franco Battiato: Invito al viaggio.

Brano corrente

Brano corrente

Playlist

Programmi