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20 Dicembre 2014 | Paesaggio dell'anima

Giorni di Natale

Un viaggio in regione attraverso la musica.

A cura di Claudio Bacilieri. Lettura di Fulvio Redeghieri.

E così è Natale, cari amici. Ce lo dice, anzi ce lo canta, Mario Biondi con la sua voce soul, calda e passionale.

Mario Biondi: White Christmas.

Settimo Natale di crisi, se proprio vogliamo ricordarcelo, ma forse anche primo Natale di speranza: una piccola luce s’intravede là in fondo, una fiammella che rischiara una stanza, alla quale se ne aggiungono altre, e altre ancora, fino ad accendere tutte le luci del Teatro Regio di Parma, tutte le luci del Teatro Valli di Reggio Emilia, del Teatro Comunale di Bologna – e lo spettacolo può cominciare. Comincia vicino al mare, sul ponte romano di Rimini, dove inizia la Via Emilia, e finisce a Piacenza, in piazza Duomo: anzi, poco distante, nella cripta di San Savino, dove il medievale pavimento a mosaico è un’onda marina, e ti sembra di camminare sulle acque. Tra le fiammelle accese nella cripta di questa chiesa di Piacenza, appare un baluginio che disegna la forma del ponte di Tiberio che a Rimini scavalca il fiume Marecchia: e così si toccano l’inizio e la fine.

Andrea Bocelli (con Malika Ayane): Blue Christmas.

Niente periferie urbane degradate, intessute di violenza, ma solo presepi: borghi che assomigliano a presepi; piccole Betlemme di pastori, lavandaie, fabbri, fornai, dove il giorno e la notte meccanici s’alternano dolcemente scolorando nel buio o accendendosi di luce all’alba; presepi settecenteschi; presepi napoletani con osterie e botteghe; presepi genovesi scolpiti dal Maragliano; presepi trentini in legno che riprendono la tradizione scultorea del Tirolo; e il presepe più antico del mondo che – cari ascoltatori – custodiamo noi a Bologna, nella basilica di Santo Stefano. Scolpito in legno di tiglio e di olmo, risale al 1291 e fu colorato e indorato in stile gotico nel 1370 dal pittore bolognese Simone dei Crocefissi. Però guardate: sta arrivando Santa Claus, Babbo Natale. Ad annunciarlo è nientemeno che il re del folk rock, Bob Dylan; ed è un’occasione per danzare.

Bob Dylan: It must be Santa.

Ah, magico Natale in un invernale paese delle meraviglie! La bellezza nascosta dell’inverno è tutta nella voce del grande Bing Crosby che ascolteremo tra poco. Abbiamo negli occhi i dipinti dei pittori fiamminghi, come Peter Brueghel, che esaltano questa stagione di silenzio, di rumori attutiti, di tetti aguzzi delle case carichi di soffice neve. In un quadro di Monet del 1868, l’inverno è un paesaggio bianco dove una gazza nera, appollaiata sopra una staccionata, sembra la nota di un pentagramma musicale. La neve stessa è una luce silenziosa, e in questo ovattato silenzio ci giungono finalmente le note di Winter Wonderland.

Bing Crosby: Winter Wonderland.

Cosa ci auguriamo, cari amici, per questo Natale? “Felicità” è una parola grossa, visti i tempi abbastanza desolati che viviamo. Ma se a questa parola potessimo accostarne un’altra, “lentezza”, forse coglieremmo il piacere che ci dà la vita quando i nostri ritmi rallentano. Quando il senso del tempo dà significato a ogni passo del nostro cammino, non abbiamo più bisogno di bruciare il presente desiderando che sia già domani. Ogni volta che abbiamo l’impressione di non riuscire a tenere dietro alla realtà, bersagliati da ansie che ci costringono ad andare sempre più veloci, fermiamoci. Cerchiamo di avere tempo per la felicità.

The Puppini Sisters: Last Christmas.

Questa era “Last Christmas” delle Puppini Sisters, eccellente trio vocale inglese la cui leader è in realtà una bolognese, Marcella Puppini. I giorni di Natale sono così speciali che ogni anno passiamo attraverso il rituale dei regali, degli auguri, dei propositi e dei brindisi, con la stessa fede in una promessa di felicità immancabilmente delusa. Ma ogni volta rinasce la speranza, che è l’essenza del Natale: speranza nell’inverno che pian piano se ne va, nel Bambino nella mangiatoia che accende una luce nel buio delle vite umane. E ogni volta c’è questa scintilla di felicità: le luci accese dell’albero di Natale, le stelle che illuminano la notte nei presepi, e noi che auguriamo “Buon Natale a tutto il mondo”.   

Irene Grandi: Buon Natale a tutto il mondo.

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