Salta al contenuto principale
11 Dicembre 2020 | Vite da Collezione

Il collezionista di storie

Vita di Ettore Guatelli. Prima parte

Carmine Caputo

Ettore Guatelli, maestro di scuola elementare, figlio di contadini, ha raccolto per anni gli oggetti della vita quotidiana di umili braccianti, artigiani, artisti, conservandoli nella casa di famiglia a Ozzano Taro, vicino a Collecchio. La collezione è diventata in seguito un museo unico, sia per la ricchezza e l’originalità degli oggetti, sia per l’originalità dell’allestimento, che dimostra gusto, sensibilità, apertura mentale. C’è chi ha detto che Il Museo Ettore Guatelli, più che contenere opere d’arte, è innanzitutto esso stesso un’opera d’arte, da incontrare attraverso il viaggio nelle diverse stanze che lo compongono: la stanza dei giocattoli, quella della cucina, dei vetri, degli orologi. Il museo dell’ovvio, il Louvre dei contadini, il bosco delle cose, o, più semplicemente, il museo che ha un nome d’uomo: comunque lo si voglia definire, se si vuole davvero comprendere il museo Guatelli, bisogna conoscere le storie di quell’universo contadino scomparso nel secolo scorso di cui questo collezionista a voluto mantenere traccia, per le generazioni future.


Spunti bibliografici:
Catia Magni e Mario Turci (a cura di), “Il Museo è qui. La natura umana delle cose. Il Museo Guatelli di Ozzano Taro”, Milano, Skira, 2005
Ettore Guatelli, “La coda della gatta. Scritti di Ettore Guatelli: il suo museo, i suoi racconti” (1948-2004), a cura di Vittorio Ferorelli e Flavio Niccoli, 

Brano corrente

Brano corrente

Playlist

Programmi