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8 Febbraio 2014 | Paesaggio dell'anima

Le passeggiate musicali di Abbado a Bologna

Un viaggio in regione attraverso la musica

A cura di Claudio Bacilieri. Lettura di Fulvio Redeghieri.

8 febbraio 2014

G. B. Pergolesi. Stabat Mater. I. Stabat Mater. Claudio Abbado e Orchestra Mozart. Contralto: Sara Mingardo, soprano: Rachel Harnisch.

Cari ascoltatori, può la musica vincere la morte? Può lo “Stabat Mater” di Pergolesi, il divino poema del dolore, essere la consolazione che cerchiamo, il respiro che ritorna dopo che è venuto a mancare? Sì, può: se a dirigerne l’esecuzione è Claudio Abbado, e se la morte che piangiamo è proprio la sua, quella di uno dei direttori d’orchestra più celebri in Italia e nel mondo. Direttore de La Scala di Milano, della Staatsoper di Vienna, dei Berliner Philharmoniker e, da una decina d’anni, dell’Orchestra Mozart di Bologna, Claudio Abbado è spirato venti giorni fa nella sua casa di Bologna vicino alla chiesa di Santo Stefano, dov’è stata allestita la camera ardente. Una grande folla gli ha reso omaggio per il viaggio misterioso, per l’ingresso nella partitura più insondabile. Sappiamo che negli ultimi tempi studiava Schumann. Del romantico, malinconico, malato Schumann, vi facciamo ascoltare un breve brano della Sinfonia n. 2 eseguito dall’Orchestra Mozart di Bologna.   

Schumann: Sinfonia n. 2 in do maggiore op. 61. Scherzo. Allegro vivace. Claudio Abbado e Orchestra Mozart.

Dedichiamo, cari amici, questa puntata del “Paesaggio” alla scomparsa del maestro, immaginando di fare con lui delle passeggiate musicali a Bologna, città scelta nell’ultima fase della vita come residenza e approdo possibile ai suoi progetti. L’Orchestra Mozart si è formata intorno alle idee musicali del suo direttore artistico. Con la Mozart, Abbado ha messo in campo un’esperienza formativa straordinaria, coinvolgendo grandi solisti e prime parti di prestigiose orchestre e affiancando loro giovani talenti provenienti da ogni parte del mondo. Un’orchestra di nuova concezione, che ha realizzato grandi progetti, anche discografici, rivolti al mondo intero, ma con profonde radici a Bologna: la città dove il giovane Mozart – e qui apriamo una piccola parentesi – arrivò nel 1770 per farsi esaminare dal padre francescano Giovanni Battista Martini, considerato il maggior esperto di musica del tempo. Nell’esame di composizione che Martini gli sottopose, Mozart sbagliò un passaggio: il suo errore e le correzioni di Martini sono ancora conservati a Bologna.
Tra i grandi talenti che hanno suonato con Claudio Abbado e la sua Orchestra Mozart, c’è la pianista portoghese Maria João Pires, che ascoltiamo nel concerto per pianoforte n. 20 in re minore K 266 di Mozart.  

W. A. Mozart: Concerto per pianoforte n. 20 in re minore K 466. II. Romance. Claudio Abbado e Orchestra Mozart. Pianoforte: Maria João Pires.

Il maestro Abbado, cari amici, ha vissuto per la musica e dalla musica è stato ricompensato nella vita. Qual è lo spazio che la musica si ritaglia nella nostra esistenza, in quali anfratti dell’anima s’insinua? “Ci sono regioni nell’anima dove solo la musica porta luce”, diceva il musicista ungherese Zoltán Kodály. L’arte, secondo gli idealisti, nasce in uno spazio che non è quello della logica, della ragione, ma viene prima, ed è custodito nella nostra intimità, nel nostro più profondo sentire. Come tutti i grandi musicisti, Abbado frequentava i luoghi in cui l’esperienza tende al sublime. Ciò nonostante, era anche un uomo impegnato nel sociale, con i concerti nelle carceri, negli ospedali, nelle scuole che l’Orchestra Mozart ha tenuto dalla sua fondazione nel 2004.
Un’altra ottima musicista che ha suonato con Abbado, è la violinista tedesca Isabelle Faust, dal suono potente e rotondo. La Faust è stata protagonista a Bologna di tre memorabili concerti nel nome di Bach nel 2012. Ora, imvece, la ascoltiamo in una interpretazione beethoveniana, sempre con l’Orchestra Mozart.

Ludwig van Beethoven: Concerto per violino in re maggiore op. 61. II. Larghetto. Claudio Abbado e Orchestra Mozart. Violino: Isabelle Faust

Potremmo riempire pagine e pagine su Abbado e la sua prestigiosa carriera di musicista. Ricordare i suoi sodalizi umani e artistici, come quelli con Marta Argerich, Maurizio Pollini, Zubin Meta, Daniel Barenboim; o i viaggi in Venezuela per portare la musica tra i giovani delle favelas; o ancora il suo impegno per diffondere la musica contemporanea; o i 90 mila alberi chiesti all’amministrazione comunale di Milano come compenso per il suo ritorno in città. Ma adesso abbiamo solo voglia di tacere, e onorare la sua scomparsa facendo parlare solo la musica.

J. S. Bach: Concerto Brandeburghese n. 1 in fa maggiore, BWV 1046. I .Allegro. Claudio Abbado e Orchestra Mozart. Oboe: Luca Macias Navarro.

 

 

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