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14 Giugno 2014 | Paesaggio dell'anima

Un week-end in Riviera

Un viaggio in regione attraverso la musica

A cura di Claudio Bacilieri. Lettura di Fulvio Redeghieri.

Samuel Barber: Adagio per Archi (Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, dir. Paolo Olmi, solista Francesca Dego, Bologna, 27 aprile 2012).

Sembra descrivere un’alba, l’Adagio per Archi di Samuel Barber. Alle sei del mattino le stanze in città sono già inondate di luce. Gli uccelli cantano nei giardini urbani. La radio avverte che, come ogni sabato mattina d’estate, si sta formando la coda al casello autostradale di San Lazzaro. La via del mare è presa d’assalto da automobilisti provenienti dall’Emilia e dal Veneto che s’ingolfano a San Lazzaro, dove entrano i bolognesi. E poi, via via, i caselli successivi s’intasano con l’ingresso degli imolesi, dei faentini, dei forlivesi: tutti in coda sul nastro d’asfalto che brucia sotto il sole, dentro le loro scatolette di metallo ad aria condizionata. Mare, mare: l’Adriatico ci attira con le sue chimere. Ma il mare, è ben più profondo di quel che sembra: già nel 1977 Lucio Dalla, in una delle sue canzoni più belle, denunciava chi lo stava ammazzando. Il mare è pensiero profondo, ucciderlo è uccidere il pensiero, violentato da un ammasso di “automobilisti, linotipisti, pessimisti, gatti neri e cattivi pensieri”.

Lucio Dalla: Com’è profondo il mare.

Il mare degli scrittori, il mare dei poeti. La casa natale di Marino Moretti sulla riva del porto canale di Cesenatico. La Casa Rossa di Alfredo Panzini a Bellaria. La casa delle vacanze estive di Panzini, scrittore di echi carducciani e pascoliani, si ergeva su una duna di sabbia e dalle sue finestre si vedevano il mare e le colline di Romagna. Oggi è confinata tra la ferrovia e il parco, circondata da nuove costruzioni. Il coro stridulo delle cicale nella pineta di Milano Marittima; la serenata delle zanzare nei campi; le donne appassite dalla carezza pesante del tempo. Quanti anni sono passati dal risveglio dall’ultimo sogno? Com’era la Riviera nei muti pomeriggi d’estate prima delle vacanze di massa? Ma che importa? Oggi vogliamo confonderci con la folla chiassosa e felice dei vacanzieri del week-end. Mare, mare: si parte da Bologna in moto e si arriva in Riviera canticchiando la canzone di Luca Carboni, che vi facciamo ascoltare in duetto con un altro musicista bolognese, Cesare Cremonini.

Luca Carboni e Cesare Cremonini: Mare mare.

Il mare è una promessa di felicità. E’ quella felicità che si spera di agguantare in una giornata o anche in un solo pomeriggio di sole e di azzurro. La felicità, a differenza dei piaceri, vuole durare. I piaceri hanno vita breve, abbreviano il tempo e quindi lavorano per la morte. La felicità, invece, è anche solo abbeverarsi alla luce di un mattino di un giorno d’estate, mangiare la piadina in quel chiosco che conosciamo sulla rotonda tra Milano Marittima e Cervia, mettere i piedi nell’acqua, ascoltare i racconti dei vecchi marinai di Cesenatico. La felicità va oltre questa giornata d’azzurro, vuole riempirsi tutti i giorni gli occhi con l’azzurro del cielo e del mare.

Paolo Conte: Azzurro.

Grandi canzoni, cari amici, in questa puntata del Paesaggio. “Azzurro” di Paolo Conte, portata al successo da Adriano Celentano, “Mare mare” di Luca Carboni, “Com’è profondo il mare” di Lucio Dalla, e ora la conclusione con “Rimini” di Fabrizio De Andrè. Una canzone di cui non è facile cogliere subito il significato. “Rimini” è una canzone sul rifiuto. Teresa, una ragazza riminese figlia di un droghiere e discendente di pirati, e Colombo, lo scopritore dell’America, rifiutano un figlio e la terra promessa. Teresa vive d’amori che durano un’estate e, sedotta da un bagnino, abortisce il figlio. Colombo regala la terra promessa a un triste re cattolico. Entrambi si pentono del loro rifiuto: è come se, dopo aver lottato per le tue idee, rinunciassi ad esse, pur continuando a guardarle con nostalgia. E’ l’aborto di ciò che hai appena concepito: l’amore perduto è il continente scoperto e poi distrutto dalla violenza dei conquistatori. Sullo sfondo, la Rimini felliniana continua la sua estate tra i gelati e le bandiere.

Fabrizio De Andrè: Rimini (arrangiamento Premiata Forneria Marconi).

Brano corrente

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