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27 Maggio 2021 | Racconti d'autore

Voci su tela

Puntata speciale sul progetto “Radio in Bolla”, con le classi III e IV B della Scuola primaria “Don Minzoni” di Bologna

Vittorio Ferorelli

Da sempre la voce è lo strumento più immediato per ridurre le distanze. Lo sanno bene i bambini e le bambine che durante l’isolamento imposto dalla pandemia hanno mantenuto, tra loro, dei legami vocali. Da questa esperienza, nella Scuola primaria “Don Minzoni” di Bologna, è nato il progetto “Radio in Bolla”, che ha trasformato l’obbligo di stare chiusi, in classe e in casa, in un’occasione per comunicare e per “stare in bolla”, ossia “in equilibrio”, come si fa con la livella per mantener dritta una linea. Vi facciamo ascoltare la puntata che hanno appena realizzato, in cui raccontano il loro rapporto con le opere d’arte.

– Quest’anno non siamo andati al cinema, al teatro, al ristorante e neanche al museo!
– A scuola però non abbiamo rinunciato a parlare di arte, è nata così una mostra speciale, anche se virtuale, di opere di alcuni pittori
– … e ci siamo resi conto che queste opere parlavano di noi!
– Cari radioascoltatori, provate a chiudere gli occhi e a entrare dentro le nostre “Voci su tela”.

– Fino a poco tempo fa vivevamo tutti come in un grande quadro di Gauguin, dove durante le giornate di sole potevamo giocare all’aperto, pranzare sui prati, guardare il cielo e immaginare le nuvole che raccontavano storie…
– Mmm… mi sa che a questo pittore piacevano molto i pic nic.
– Guarda! In quel quadro ci sono donne che si raccontano confidenze e segreti!
– Mentre in quella tela ci sono due umarell che giocano a carte in un bar, sembrano proprio quelli del quadro di Cézanne!
– Nella nostra vita tutto scorreva…
– Ma a un certo punto il mondo si è pietrificato come in un grande urlo di Munch!
– Eccola, la paura!
– La paura ti fa chiudere dentro di te, ti fa fermare, ti frena improvvisamente, ti blocca, ti paralizza, ti rende incerto e non sai cosa fare.
– Anche il tempo si è bloccato, disintegrato, si è sciolto come gli orologi di Dalì sempre precisi e puntali… ma a un certo punto non funzionano più e si sciolgono come ghiaccioli.
– Il tempo che si ferma sparisce! Come se non esistesse più, diventa lungo e pesante come un’agonia.
– Tutto è diventato come un vulcano disattivo, senza più forza né energia.
– Lì, nei quadri di De Chirico, ci sono le nostre città: strade vuote, piazze desolate e monumenti rimasti tristi e soli.
– Siamo rimasti in casa per tanto tempo, ci mancavano tante cose…
– Mi mancava il mare, passeggiare e viaggiare, andare al parco!
– Mi mancava la tranquillità di non ammalarmi e gli abbracci senza paura, mi mancavano i nonni!
– Mi mancava la scuola, i miei amici, le mie maestre!
– Mi mancava muovermi liberamente e non potermi spostare per più di un chilometro!
– Mi mancava la mia dolce vita prima della quarantena!
– Quando siamo tornati a scuola abbiamo dovuto indossare la mascherina: sembravamo proprio come l’uomo con la bombetta e la mela in faccia di Magritte. Lui sembra proprio che indossi una “melascherina”!
– Con la mascherina sembra che il mondo sia a metà, manca l’aria, si appannano gli occhiali, a volte puzza di carota non lavata. I volti non si riconoscono, la mascherina non ci fa vedere più chi siamo.
– È triste vedere le nostre facce a metà!
– A volte penso che sotto la mascherina sono tutti cambiati.
– La mascherina ci ha tolto un pezzo di vita e la qualità di stare liberi.
– Siamo volti non riconosciuti.
– La mascherina è una barriera, ci separa, ci divide come un vetro e non ci fa sentire odori e profumi.
– Abbiamo tanta paura e a volte questa paura è diventata una fobia.
– La fobia è una paura più grande che ci ostacola e non ci fa fare cose belle.
– La fobia è una paura alta, ti gira nella mente e non riesci a toglierla. Può diventare così grande che non è più reale ma immaginaria.
– Abbiamo paura che questo Covid non finisca più e che i tavolini di bar e ristoranti rimangano spogli per sempre, come le sedie vuote dei Cafè di Van Gogh!
– … E i banchetti apparecchiati, ma sempre vuoti, di Renoir!
– Non voglio essere ancora in fila, distante e sospettoso e soprattutto non voglio vivere in una bolla!
– Mi sento in un quadro dove gli animali rinchiusi in uno zoo guardano con malinconia la libertà perduta.
– Speriamo che presto potremo uscire da questo tunnel graffiando e tagliando la pandemia come i gli strappi sulle tele di Fontana…

– Eccola, finalmente, la nostra stanza dei quadri del futuro!
– Vedo un’esplosione di felicità dei colori di Pollock!
– E io vedo nelle figura bizzarre di Picasso persone ri-nate…
– La nostra vita sarà di nuovo a colori come un quadro di Kandinskij, potremo così ritornare a ri-fare tutto, a rincontrarci, a ri-ridere insieme e riabbracciarci stretti stretti come il bacio nel quadro di Klimt!
– E torneremo a sposarci?
– Sposarci?
– Sì, come quei due nel quadro di Renoir!
– Ma no! Non sono sposi! Stanno ballando!
– Mah! Speriamo che potremo tutti ballare come i danzatori liberi dipinti da Matisse!
– Sarà così!
– E sarà una grande festa!

Dalle classi III e IV B della Scuola primaria “Don Minzoni”, IC 11 di Bologna, è tutto! Grazie per l’ascolto da “Radio in Bolla”!

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Ringraziamo, in ordine di “apparizione”, le alunne e gli alunni protagonisti di “Radio in Bolla”: Matteo, Greta, Sabrine, Samara, Matei, Zoe, Sofia, Viola, Emma, Alba, Ginevra, Valentina, Sophiè, Christian, Ludovico, Giacomo, Riccardo, Angelo, Youssef, Edoardo, Maya, Matteo, Alice, Sofia, Chiara, Isslem, Arina, Matteo, Leandra, Ginevra, Linda, Chiara, Michelangelo, Federico, Najla, Thays; e con loro le insegnanti delle classi III e IV B della Scuola primaria “Don Minzoni” – Istituto comprensivo 11 di Bologna: Lucia Petroni, responsabile del progetto, e Maria Paola San Filippo.

Immagini
Sul set di “Radio in Bolla” – fotografia di Lucia Petroni

Musiche
Queen – “Radio Ga Ga”
Franco Battiato – “Centro di gravità permanente”
Franco Battiato – “La cura”
Bon Jovi – “It’s My Life”
Coldplay – “Viva la Vida”

Brano corrente

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